SIRGAUS "Sofia’s forgotten violin"
(2014 )
E' un disco di assoluto valore il nuovo lavoro targato Sirgaus. Un insieme di brani dai contenuti artistici elevati, capaci di ipnotizzare l'ascoltatore ed ammaliarlo con musicale elegante e raffinata, capace di colpire grazie ad un'intensità travolgente. E lo si può notare sin dalle prime note di ''The Orphan's Lettere'', che apre ''Sofia’s Forgotten Violin'', seguita da ''Sofia's Forgotten Diary'', che ben fa comprendere i contenuti di un lavoro, che si presenta originale e singolare nel proprio genere. L’utilizzo di tale aggettivo si giustifica con una proposta musicale personale che, pur partendo da lidi musicali complessivamente noti, risulta innovativa ed allo stesso tempo piacevole all’ascolto. ''Sofia’s Forgotten Violin'' è un mix tra folk, gothic, blues e chitarra neoclassica. Una storia fantastica ed una frequente alternanza atmosferica sono gli ingredienti di un disco davvero avvincente, che snocciola in un racconto che meriterebbe di divenire trama di un fil da Oscar. Nati nel 2011 da un’idea del bassista Mattia Gosetti, accompagnato dalle vocals di Sonja Da Col e dal chitarrista Massimo Pin, i Sirgaus si avvalgono in ''Sofia’s Forgotten Violin'' di un ospite di lusso al violino, Lethien degli Elveking, che dona all'album un notevole contributo. Tra brani si spessore e qualità come ''Evening Lessons'' e ''Desert City'', una vera e propria opera rock che si sciorina in quasi un’ora di musica corposa, articolata e complessa, che evita di scadere nel prevedibile, sicuramente perché caratterizzata dalla pregevole varietà stilistica, di cui il trittico finale dei brani (''Sofia Returns'', ''Real Angel'' e ''Sofia's Memories'') che va ad occupare gli ultimi quindici minuti, risulta il vero fiore all'occhiello di un album destinato a riscuotere ampi consensi. Da rimarcare la buona produzione, appropriata ai contenuti stilistici della musica targata Sirgaus, che in brani come ''Believe In You'' trova il proprio massimo splendore. Da rimarcare anche la cura certosina dell'artwork, affascinante e misterioso, assoluta fotografia del concept e dello stile musicale presente in ''Sofia’s Forgotten Violin''. Una sintesi perfetta sarebbe Blackmore’s Night, Nightwish e Rhapsody Of Fire meets gothic metal, ma sarebbe riduttivo: i Sirgaus sono molto di più! (Salvatore Mazzarella)