recensioni dischi
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TONY MC MANUS  "Mysterious boundaries"
   (2013 )

Chitarrista scozzese, Tony McManus è indicato tra i migliori in assoluto al mondo. E’ conosciuto come l’alfiere del mondo celtico, ma la sua musica va oltre questa etichetta e attinge ad elementi di diversa provenienza. Virtuosismo e raffinatezza lo distinguono dai molti chitarristi di questo universo musicale. Tony è musicista di grande talento, da tempo considerato uno dei più innovativi chitarristi della scena musicale trad/contemporanea/Celtica/Americana, con numerosi concerti e tournée coi grandi nomi di questi generi dal Nord America a ogni parte del mondo. Ora Tony ha aggiunto un altro stile al già variegato repertorio, registrando un album che lo avvicina al mondo della musica classica: ''Mysterious Boundaries''. A suo agio come sempre, il CD apporterà un gran numero di nuovi fans al suo già massiccio seguito. In poco più di dieci anni, Tony si è fatto riconoscere in tutto il mondo come chitarrista principale della musica celtica. Sin dalla prima infanzia la sua doppia ossessione di musica tradizionale e chitarra acustica hanno lavorato unite per dare vita a un approccio originale all’antica arte. Nelle sua mani le complesse ornamentazioni normalmente associate con violini e cornamuse sanno trasferirsi accuratamente nella chitarra in un modo che preserva l’integrità e l’impatto emozionale del suono. In un periodo di tempo relativamente breve, la musica di Tony ha saputo ritagliarsi un nuovo ruolo nella musica celtica, che ha saputo rappresentare nel mondo della chitarra, con regolari apparizioni a specifici eventi legati allo strumento dove solo qualche anno prima jigs e reels restavano perfetti sconosciuti. Ora è annualmente invitato al Chet Atkins Festival di Nashville, ed è stato ai festival chitarristici di Soave e Pescantina in Italia, Frankston in Australia, Issoudun in Francia, Kirkmichael in Scozia, Bath e Kent in Inghilterra, Bochum e Osnabruck in Germania; ha insegnato più volte ai Steve Kaufman’s Acoustic Kamps di Maryville, Tennessee. È recentemente apparso al famoso Ryman Auditorium di Nashville nella All Star Guitar Night, cui partecipavano Steve Morse, Bryan Sutton, Muriel Anderson, Béla Fleck e Victor Wooten – oltre a dividere il palco col leggendario Les Paul. Giusto per fare qualche nome! Oggi il lavoro dal vivo di Tony va dalle intimistiche performance soliste ai vari duo con personaggi come Alain Genty, Bruce Molsky e Alasdair Fraser al quartetto Men Of Steel. Collabora entusiasta sia come leader che accompagnatore con, tra gli altri: Phil Cunningham, Mairi MacInnes, Liam O’Flynn, Alison Brown, Natalie MacMaster, Xosé Manuel Budiño e Andy Irvine. È anche molto richiesto come musicista di studio, avendo contribuito a una sessantina di dischi, e negli anni più vicini a noi ha cominciato a lavorare come produttore. Dopo aver ascoltato Mike Marshall suonare al mandolino il Preludio in Mi maggiore di Bach, come se fosse stato scritto per quello strumento, Tony ha cominciato un viaggio che lo sfida ad affrontare la musica che ha a lungo apprezzato senza però prenderla in considerazione. Certo il tragitto era pieno di ostacoli non essendo un musicista di formazione classica, e il suo modo di percorrere questa strada non poteva essere dei più convenzionali. La sua speranza è che, qualunque siano il sentiero e la destinazione, il contenuto emotivo della musica rimanga lo stesso. Di questo album di pezzi classici, Tony dice che “forse i confini tra i generi sono più permeabili di quanto possa sembrare a prima vista”.