recensioni dischi
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LES TIGRES DU FUTUR  "Collection illusions sonores volume 1"
   (2013 )

La passione per i b-movies e per certa letteratura noir, incendiata da un garage rock ruvido e incalzante, per non parlare dei live selvaggi, delle tastiere acide e delle chitarre dirompenti. Immaginate una sorta di Calibro 35 in salsa francese. Solo che i francesi Les Tigres Du Futur ci erano arrivati con una quarantina d’anni di anticipo. Una sorta si ritorno al futuro, quello di Jo-Bernard Castagneri e compagni. Il disco “Collection Illusions Sonores Volume 1” avrebbe dovuto vedere la luce nel 1972, ma la storia del rock è sempre stata costellata da artisti dal percorso sotterraneo, che, senza mai arrivare al gran giorno, hanno influenzato decine di formazioni e generazioni. Castagneri è tra questi. Un eccellente oublié delle enciclopedie della musica, che come un Doc del cinema ha continuato ad lambiccare suoni e nastri nel suo rifugio. Fino all’anno di grazia 2013, quando l’album è stato finalmente pubblicato. Dove finisca la leggenda ed inizi la storia, nessuno e in grado di dirlo. Resta un sound ben congegnato e ottimamente interpretato, che veleggia sul surf sci-fi dei Man Or Astro-Man?, sul funk urbano del James Taylor Quartet e sulle atmosfere occulte dei Goblin.