MAI MAI MAI "Theta"
(2013 )
L'alter ego di Toni C. ha assimilato le diverse culture e sonorità di quei posti che ha “involontariamente” visitato durante l'infanzia, per seguire la famiglia. L'Europa e il Medio Oriente sono fonti inesauribili di ispirazione, con le loro atmosfere plastiche e sintetiche, da un lato, eteree e conturbanti, dall'altro. Ne è venuto fuori “Theta”, un esordio proteso alla commistione di bordoni assordanti, beat polverosi e field recording psicotici. Mai Mai Mai veste i panni di un controverso officiante e recita i suoi caustici sermoni accompagnati dalle basse frequenze che sgorgano dense dai sintetizzatori, come accade in “Noeo”. Poi, chiama a raccolta i fantasmi di Atrax Morgue e Muslimgauze, a popolare l'andamento sussultorio di “Upnos” e gli spasmi elettronici di “Muo”, mentre con il fuoco – fatuo – di “Prometheus” sprigiona bagliori bluastri che illuminano gli antichi canti greci da lui stesso campionati. E se le influenze di due nomi altisonanti quali Marco Corbelli e Bryn Jones non bastano a impreziosire “Theta”, allora ci mettiamo anche i November Növelet della famiglia Arafna, le cui suggestioni echeggiano in “Telos”, e Mr. Xiu Xiu (Jamie Stewart), che del debutto di Mai Mai Mai ha curato personalmente la fase di missaggio nei suoi studi di Los Angeles. In quest'Italia malmessa, alla fine, si produce ancora del rumore di buona qualità. E la Boring Machines, che ha pubblicato “Theta” in un'edizione limitata di 300 copie in vinile, questo lo sa benissimo.