THE MONKEY WEATHER "The hodja's hook"
(2014 )
“The Hodja's Hook” è il secondo disco dei Monkey Weather, undici canzoni che testimoniano lo stato di grazia di una delle più divertenti indie rock band del nostro Paese. I tre ragazzi dell'Ossola (Piemonte) pubblicano la loro nuova fatica a due anni dal precedente e fortunato “Apple Meaning”. Jolly Hooker (chitarre e voce), Paul Deckard (basso e voce) e Miky The Rooster (batteria) scrivono canzoni rotonde e contagiose, che si abbeverano alle sacre fonti del brit pop dai Sessanta ai Novanta (la band si è formata nel 2010 dopo un viaggio a Liverpool sulle orme dei Beatles), e mescolano punk'n'roll scalpitante e chitarrismi post-wave. I brani hanno tutti un mood piuttosto positivo, in nome di quel “presobenismo” che è l'unica vera ideologia in cui crede il gruppo, cioè vivere il proprio sogno musicale fino all'ultima goccia di energia nelle vene. E di energia i Monkey Weather ne hanno da vendere. Il titolo del disco si riferisce alla storia della luna nel pozzo con la sua metafora sulla realtà, che vista in chiave presobenistica per la band significa che, a volte, basta solo fermarsi e alzare la testa per vedere come stanno le cose veramente. Un messaggio di ottimismo tutto calato nella vita quotidiana di ognuno, che anche in questo nuovo lavoro li ha portati da subito a cercare una musica che fosse vitale, colorata e intensa. A ciò hanno risposto con un mix di drumming serrato, melodie a presa rapida e vocalità espressiva (le due voci sono molto diverse fra loro e permettono soluzioni assai varie), che è il vero punto di forza del gruppo anche quando le tonalità dei brani si fanno più riflessive e chiaroscurali. Del resto non potrebbe essere altrimenti, per una band che ci tiene a sottolineare come gran parte della propria musica nasca dallo sterminato mondo onirico dei tre componenti. Una realtà a volte assolutamente sconnessa e a volte assolutamente reale perché sfogo delle loro passioni. Ma sempre animata da una voglia di suonare che si è già presa delle belle soddisfazioni: dalla nascita ad oggi The Monkey Weather si sono infatti meritati le aperture dei live di Kasabian, The Vaccines, Skunk Anansie e il palco dello Sziget di Budapest. Ma non intendono assolutamente fermarsi qui.