recensioni dischi
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SOUNDSICK  "Astonishment"
   (2014 )

Citano come punti di riferimento Pink Floyd, Nirvana, Tool, e della loro musica dicono: “Ci piace definire la nostra musica come ''un viaggio dove il semplice ed il complesso tentano di trovare un accordo al di fuori degli schemi'', ma senza mai perdere di vista la vera essenza della forma e durante questo viaggio si possono incontrare influenze che vanno dal rock alternativo al grunge, mentre si viene avvolti da un vortice di psichedelica”. Con alle spalle molti concorsi vinti, partecipazioni importanti, un disco e un ep autoprodotti, dopo un intensa attività live, i Soundsick firmano per la SeahorseRecordings, guidata da Paolo Messere (Blessedchild opera, Ulan bator) registrando il loro album d’esordio intitolato “Astonishment”, presso l’IndieFactory studio di Sassari e affidando il mastering a Carl Saff studio di Chicago (U.S.A.). Il trio è composto da due fratelli: con Ilario Onibokun (voce e chitarra) ci sono infatti Alexander (batteria e voci) e Valentino Teodori (basso e voci). La band dà vita ad un disco che racchiude groove, sonorità potenti, melodia, e riff ipnotici, spaziando dal alternative rock, al post grunge, dal crossover al progressive, il tutto arricchito da un pizzico di psichedelia. Un mix di generi solo apparentemente non compatibili. Al tanto furore tecnico e passionale i Soundsick fondono i loro testi emotivamente sensazionali, risplendenti sia di mondi immaginari che di denunce esistenziali profonde.