VIRGO "L'appuntamento"
(2014 )
L’errore più comune e forse più banale che si può fare ascoltando per la prima volta un qualsiasi gruppo, è forse quello di andare subito alla ricerca di un riferimento, sperando di potersene uscire con “…somigliano a…”. Ascoltate i Virgo. Non ci riuscirete. La sensazione è quella di essere Dorothy davanti alla strada di mattoni gialli e sapere che, per non perdersi, bisogna fare attenzione ad ogni particolare, ogni indizio, ogni piccola sfumatura che sia necessaria non solo al nostro orientamento ma anche alla totalità della nostra esperienza. Ascoltare i Virgo è qualcosa che impegna tutti i sensi e che porta in un territorio inesplorato, come se volessero raccontarci tutto quello che non vorremmo poterci dire, come se ci nascondessimo qualcosa, per paura. I Virgo sono tutto ciò che serve ad una rock band, ma con qualcosa in più. C’è la distorsione ed il suono che scava nel tempo e rimane attuale, c’è la costruzione e la struttura dei pezzi, c’è la voce che scalda e graffia a piacimento dipingendo itinerari e planando in maniera prodigiosa sulle melodie; in più c’è non soltanto la voglia di dire qualcosa, ma l’esigenza di doverlo fare. In un mondo messo in ginocchio dalla banalità e dalla superficialità, i Virgo ci rincuorano e ci fanno vedere che, per fortuna, c’è ancora qualcuno che ha qualcosa da dire in modo unico e personale. Ascoltateli. Se poi avrò torto sarete autorizzati a dirmelo ma dovrete convincermi del contrario. I Virgo sono una boccata d’aria un sorriso sincero e un ennesimo segnale dello stato di salute della vera musica italiana. (Matteo Bellotto)