recensioni dischi
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BETTIBARSANTINI  "BettiBarsantini"
   (2014 )

Marco Parente è uno dei più apprezzati musicisti italiani, autore e interprete di album come "Eppur non Basta", "Trasparente" e "La riproduzione dei fiori", e del quale è sufficiente ricordare che vanta collaborazioni discografiche con Carmen Consoli, La Crus, Afterhours, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, progetti paralleli con musicisti del calibro di Stefano Bollani o poeti come Lawrence Ferlinghetti, cover a lui tributate da Patty Pravo, oltre ad illustri attestazioni di stima come quella di David Byrne (Talking Heads). Co-fondatore delle band Mariposa e Amore, Alessandro Fiori è invece musicista, cantante pittore e scrittore. Nel 2010 pubblica "Attento a me stesso", primo disco solista a cui segue "Questo dolce museo", nominato al Premio Tenco tra i migliori dischi dell'anno. Anche lui vanta tante prestigiose collaborazioni: Zen Circus, Andrea Chimenti, Paolo Benvegnù, ed altre. Ha vinto tra l'altro il premio come “Miglior solista” al PIMI 2013. “BettiBarsantini” è il titolo dell'album della band omonima formata da Marco Parente ed Alessandro Fiori. Il disco, suonato interamente da entrambi i musicisti, è prodotto e missato in collaborazione con Asso Stefana (produttore e musicista di Vinicio Capossela, Mike Patton, Guano Padano). Parente e Fiori danno così vita ad un progetto fatto di canzoni pop, con squarci di poesia pura e adrenalinica, cantata a voce piena. Il "punk patologico" dei due cantautori si regge su tracce di harmonium, chitarre slide e patterns ritmici che creano atmosfere suggestive. La band, nata tra i camerini dei club italiani, ha una sua peculiare cifra stilistica nascosta tra le pieghe delle personalità dei due, con rimandi che vanno dai Talk Talk agli XTC, confermandosi come due tra i più brillanti esploratori musicali italiani. “BettiBarsantini” è un album che sorprende per la sua autenticità, come dimostra l'iniziale "Dissocial Network", una della canzoni manifesto della band, caratterizzata da esplosioni ritmiche, brillanti synth analogici e melodie vocali. Alle note dolci e stranianti de "Le parole" si susseguono i paesaggi sonori ed evocativi di "Amleto", o quelli spettrali di “Terza guerra mondiale", travolte dal punk a' la CCCP di "Puzza di sangue". Nei brani "Lucio Dalla" e "Qualcuno avrà pur le idee chiare", le due voci si fondono definitivamente in un'unica intensa melodia. Marco Parente racconta il nuovo album: "Avevamo appena finito le registrazioni del brano ''Qualcuno avrà pur le idee chiare'', e nel riascoltarlo in regia, sia io che Asso (Fiori, ovviamente, n.d.r.) riconosciamo una grande assonanza con "Laughing stock" dei Talk Talk, disco molto caro a entrambi... E io, con un sorriso tra l'emozionato e il furbetto, dico: ''Asso, ci abbiamo messo 15 anni per arrivarci, ma ci siamo arrivati... con Betti". Parente conclude dicendo che “nonostante la lunga esperienza di entrambi, questo disco ha tutte le caratteristiche del primo disco: grande freschezza, leggerezza e istinto germinale”. Il nome "BettiBarsantini", inutile dirlo, è un goliardico omaggio alla "regina" del Tg regionale toscano, Betty Barsantini.