recensioni dischi
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TINA TURNER  "Rough"
   (1979 )

Ritorna al pubblico italiano dopo un po’ di tempo che non si vedeva dalle nostre parti Tina Turner, senza il fardello ad alto tasso etilico e manesco del marito Ike. Insieme a Pippo Baudo, Heather Parisi, La Smorfia, Fioretta Mari, Tullio Solenghi ed Enrico Beruschi partecipa allo spettacolo LUNA PARK, trasmissione televisiva in otto puntate del sabato sera. Cambio di immagine per la pantera nera della musica soul: capelli biondi, abiti di scena microscopici, molto scollati (prima utilizzava minigonne inguinali) per far risaltare ancora di più la tonicità del suo corpo di ultra quarantenne. Un corpo veramente bello, che fa a pugni con la carta d’identità. Un corpo che apparirà integro anche alla soglia dei sessanta, quando Tina sarà sulla scena (metà anni novanta) impegnata in un tour mondiale. Non è la prima volta che la vediamo dal vivo in Italia, in tv. L’ultima fu durante una puntata di Teatro Dieci del 1971 condotto da Alberto Lupo. Con la stampa chiacchiera amabilmente un po’ di tutto: dal successo che Donna Summer continua a riscuotere nel mondo nonostante il genere disco sia ormai agli sgoccioli (anche se non sembrerebbe, data la mole di dischi usciti negli ultimi mesi), al motivo per cui lei stessa non si sia convertita alla discomusic (il successivo, LOVE EXPLOSION, sempre del ’79, sarà comunque ricco di ammiccamenti al genere disco) negli anni passati. Alla domanda di un giornalista, se sia ricca o meno, risponde pressappoco: sì, sono ricca. Ma forse le regine non lo sono? Il suo nuovo disco si chiama ROUGH e come recita il titolo (durezza, asperità) Tina si presenta da sola con la sua proverbiale carica di aggressività fisica. Questo disco è in sintonia con le migliori tradizioni del R’&’B, segna un ritorno alle origini che culmina con la riesumazione del brano di Ray Charles NIGHT TIME IS THE RIGHT TIME. Per la cantante era giunto il momento di valere qualcosa anche senza il marito. Non tanto per il pubblico, perché questo lo aveva capito già, ma per lei e per la sua stabilità psicologica, per la sua sicurezza interiore. E anche se non sarà uno dei dischi della cantante che ha venduto di più, resta un ottimo viatico per iniziare alla grande il decennio successivo, quello degli ottanta, che la vedrà trionfante sui palchi di tutto il mondo. Da sola, senza un pessimo marito sempre in cerca dell’occasione adatta per sminuirla e soggiogarla psicologicamente. (Christian Calabrese)