recensioni dischi
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I VALIUM  "Revolution"
   (2013 )

Se pensate che, ascoltando i Valium, avrete modo di rilassarvi con della musica distensiva e riposante, vi sbagliate di grosso. L'effetto di questo quartetto di Salerno è diametralmente opposto all'effetto del Diazepam. Niente sonnolenza, quindi, solo rock e tanta ironia. I Valium vantano un curriculum vitae di tutto rispetto, avendo all'attivo due album ufficiali, dieci anni di carriera alle spalle e parecchi lavori indipendenti. Alcuni importanti opening act, come I Tre Allegri Ragazzi Morti, The Fire, The Hormonauts, Zen Circus e Marta sui Tubi, brillano di luce propria esposte sul medagliere delle glorie passate. Con l'ultimo lavoro, "Revolution" (edito da CPRS Produzioni), la band vuole tornare alle origini dell'English Beat, proponendo un album lontano dal perfezionismo dei tempi moderni. Così facendo, le sonorità proposte tendono a convergere ed incanalarsi, per nutrire le proprie radici vintage in un terreno che non si è mai del tutto inaridito. Musicalmente, ''Revolution'' riprende le fattezze migliori dei dischi degli anni '60 & '90, alternando le ruvide melodie di fine secolo a improvvisi viaggi ipnotici tra le sinuose frequenze del sintetizzatore. Sognanti e un po' folli, i Valium distorcono le immagini descritte nelle loro canzoni, frammentandole e ricomponendole in un caleidoscopico turbinio di forme e colori. I testi, parte importantissima del processo creativo, legano indissolubilmente le musiche con le figure proiettate dalle loro menti. Tutt'altro che cantautoriali, le frasi si susseguono ambigue ed ermetiche, scelta stilistica di certo pensata per dare più risalto alla sonorità delle parole, cercando così di estraniarsi dalla consuetudine compositiva che, solitamente, caratterizza le canzoni in lingua italiana. Di certo non si può dire che siamo di fronte ad un costante flusso di poesia; ma, ogni strofa e ogni ritornello mantengono una certa forma riconoscibile; un'impronta, se vogliamo, grezza e diretta, irriverente e piuttosto sboccata. Tutto questo ovviamente non guasta, non sporca, per così dire, l'ascolto, ma ben si colloca in un contesto rock energico a volte a un po' trash, votato all'insolenza e alla spontanea altezzosità che contraddistingue quegli artisti maledetti che, grazie al loro carattere menefreghista, ti dicono in faccia quello che pensano, ben sapendo che tutto ciò non farà altro che alimentare la loro fama di ribelli, di scontrosi e di diversi. In conclusione, "Revolution" è un album dalle tinte sgargianti, un album che a tratti ti fa saltare dalla sedia. Di certo nessuno riuscirà a prender sonno con questo disco, perché gli omonimi del famosissimo calmante a base di benzodiazepine non creano sonnolenza e non calmano i nervi, anzi, tutt'altro! Se avete bisogno di dare una bella scossa alla vostra giornata, basta ascoltare i Valium, e camminerete con i capelli ritti sulla testa almeno per una settimana. (Oliver Ax)