recensioni dischi
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ANTONIO FARAO'  "Evan"
   (2013 )

Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Una qualità che gli è stata riconosciuta persino da Herbie Hancock, che scrive su lui: “Non mi capita spesso di essere sorpreso da registrazioni di musicisti, come lo sono stato quando per la prima volta ascoltai uno degli ultimi CD di Antonio Faraò. Ciò che mi ha colpito è stata la sensazione che ho sentito dentro di me. C'è talmente tanto calore, convinzione e grinta nel suo modo di suonare. Mi ha immediatamente attratto la sua concezione armonica, la gioia dei suoi ritmi e il suo senso di swing, la grazia e il candore delle sue linee melodiche improvvisate. Antonio non è solo un ottimo pianista, è un grande". Romano, classe ’65, è considerato dalla critica uno dei più interessanti musicisti jazz dell’ultima generazione. È nato in una famiglia dalle radici musicali ben salde (la mamma, nota pittrice e poetessa, e il padre, batterista jazz). Il pianista ammirato da Herbie Hancock è abituato agli accompagnatori internazionali: ha collaborato con Miroslav Vitous, Jack Dejohnette, Chris Potter, Bob Berg, Jeff Tain Watts, Didier Lockwood, Billy Cobham, Christian Mc Bride, Lee Konitz, e, tra i protagonisti della musica leggera, la grande Mina. Musicista di livello internazionale, ha vinto a Parigi nel 1998 il prestigioso concorso pianistico Martial Solal, e si esibisce regolarmente nei più prestigiosi festival. Il suo stile è inconfondibile: una brillantezza tecnica con un impetuosa carica emotiva, una notevole vena compositiva e un travolgente senso ritmico. Il suo nuovo progetto internazionale, “Evan”, si compone di un cast stellare di musicisti. Una scelta non casuale, perché si tratta di musicisti che Antonio Faraò conosce bene da anni e con i quali ha già collaborato ed inciso. Con Ira Coleman nel 1999 registra il suo cd “Black Inside”, con Joe Lovano nel 2000 registra un album con il quintetto di Giovanni Tommaso e si esibisce al North Sea Jazz Festival in Olanda, e con Jack Dejohnette firma l’album “Horn” (registrato come “Evan” a New York) e co-prodotto dallo stesso Jack. Proprio in questo mese di novembre c’è stata l’uscita mondiale di “Evan”. Anche la produzione del disco è internazionale. Ed infatti il cd è stato registrato negli Stati Uniti (al Club House Studio di Rhinebeck, New York) e prodotto grazie ad una collaborazione discografica italo-francese tra la italiana Jando Music e la francese Cristal Records.