PROZAC+ "Acido acida"
(1998 )
I ben noti Prozac+ sono un deviante ed improbabile trio friulano guidato da Gian Maria Accusani, mente e chitarra dietro il progetto cui diede vita nel 1995 insieme alle due compagne di viaggio Eva ed Elisabetta, rispettivamente voce e basso della band, rimasta inalterata nel suo nucleo dall’effimero apogeo fino all’inevitabile declino. "Acido acida" segnò un'inattesa affermazione presso il grande pubblico grazie al trascinante singolo "Acida", che ancora oggi una persona su tre potrebbe dire di conoscere. Il disco - sia detto subito - è riuscitissimo in ogni sua traccia, un pop-punk veloce, furbetto, ben arrangiato e scopertamente nichilista, che gioca con il proibito (sovente la droga: la ballata di "Ics", la già citata "Acida", la cavalcata di "Baby", la stralunata "Colla", o la sberla di "Betty tossica" cantata da Gian Maria) e con gli accenti delle parole spesso spostati sull'ultima sillaba (''Il ventò/che soffià/la lucè/che cadè'', e così via per quasi tutto il disco). La voce della splendida Eva si mantiene glaciale come il suo sguardo celeste, monocorde ed insensibile mentre canticchia indifferente di sconfitte ("Quando mi guardo", "Piango"), morte ("Piove") e idiozie ("Quore"). I ritornelli fanciulleschi sono perfetti da cantare ovunque, in auto, sotto la doccia, in coda nel traffico o durante una sbronza, sempre col dubbio che quell'intruglio di vite infrante ed innocenza perduta celi un raggiro divertito ordito da tre schegge impazzite che giocano con la tua credulità. E quando su un punkettaccio da cantina Gian Maria latra beffardo "mi farei sodomizzare per te/smetterei di farmi per baciarti/mi farei uccidere-yeah-yeah-yeah" non sai se sorridere o se riflettere: nel dubbio, ti metti a cantare "yeah yeah yeah" con immenso piacere. Piccolo, grandissimo disco. (Manuel Maverna)