recensioni dischi
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JAMES FERRARO  "Nyc hell 3:00am"
   (2013 )

James Ferraro, genio elusivo, prolifico producer audiovisivo, ex-componente del duo noise Skaters, poliedrico situazionista e possessore di un numero sconcertante di pseudonimi, tra cui l’interessante The Bodyguard, è balzato all'attenzione dei media con l’album ''Far Side Virtual'', capolavoro concettuale, dichiarato miglior album 2011 dalla rivista specializzata The Wire. Nel suo celebre compendio sulla musica e la cultura pop contemporanea ''Retromania'', Simon Reynolds cita Ferraro come inventore del termine ''hypnagogic pop''. Per Ferraro l'influenza sulla musica contemporanea della tavolozza di suggestioni sonore proveniente dagli anni '80 è come “essere intrappolati nel sogno di qualcun altro” («Quando i genitori ascoltavano i dischi in soggiorno, la musica arrivava in camera da letto ovattata e smorzata dalle pareti. In quanto mito delle origini era assolutamente irresistibile» S.Reynolds, ''Retromania''). Dopo una serie di mixtape e video pubblicati sul web nel corso del 2013, tra cui segnaliamo Cold Mixtape (downloadabile alla pagina http://www.coldmixtape.com/), Ferraro ritorna con un nuovo album per Hippos In Tanks, marchio discografico che si è fatto notare per aver pubblicato nomi come Laurel Halo, Hype Williams e Gatekeeper. ''NYC HELL 3:00am'', questo il titolo del lavoro, esplora il ventre squallido di New York, la città che Ferraro chiama casa. Egli lo descrive come una “scultura psicologica surreale della confusione e decadenza americane”, ispirata dalle cose che si vedono tutti i giorni, come “topi, paesaggi metallici, acque avvelenate, amici tossici, manifesti sull’Hiv, brutte notizie, ricchezza sfrenata, lussuria, lifting, romanticismo, polizia, persone sole… tutte contro la sinistra vastità dell’alienante skyline di Manhattan”. Dell’album sono stati inizialmente presentati dei brevi clip audiovisivi e due tracce in streaming, presentati anche negli show di Ferraro, in cui le immagini trasmesse hanno pari importanza della musica per la costruzione del suo indefinibile immaginario, sospeso tra passato non molto remoto ed futuro prossimo...