recensioni dischi
   torna all'elenco


SIX MINUTE WAR MADNESS  "Six Minute War Madness"
   (1996 )

Six Minute War Madness fu uno dei side-project di Xabier Iriondo, noto ai più per avere ricoperto per lunghi anni di onorata carriera il ruolo di chitarrista degli Afterhours. Insieme a quattro compari, il buon Xabier verga un album di esordio acerbo, durissimo e faticoso, un mix che oscilla inevitabilmente tra Afterhours (per le parti vocali) e grunge rumoroso ed oscuro molto vicino allo stile degli Alice in Chains (per le parti strumentali). Sono dodici pezzi di un noise-rock che pesca dallo stoner-rock, citando qua e là i Kyuss, mentre Federico Ciappini gioca a fare Manuel Agnelli sputando liriche poco allineate con voce filtrata e cadenza milanese calcata all’esasperazione: se Agnelli sa fare anche altro, interpretando con verve beffarda e ghigno sardonico qualsiasi parte ed incarnando di volta in volta personaggi diversi, Ciappini si limita a ripetere il clichè senza riuscire a discostarsi mai da questa impostazione. Sfilano allora in quarantacinque minuti agonizzanti dodici brani di difficile ascolto, con bizzarri controtempo (“L’ora giusta”, “Chiuso dentro”) e brusche accelerazioni (“Il tuo nemico in più”, “Hardboiled”), timidissimi accenni melodici (“Puro”) ed un generale senso di oppressione privo di una qualsiasi armonia che possa rilasciare per un istante fugace la tensione costipata e pulsante. Non c’è un ritornello da cantare, nè una strofa da ricordare (forse la sola “Panagulis”), ogni pezzo è subito dimenticato nella sua sorda sofferenza gracchiante, come detriti ingoiati da un buco nella terra. Disco ostentatamente brutto e sgraziato, perversamente cupo, ma in fondo neanche disprezzabile. (Manuel Maverna)