recensioni dischi
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LOREENA MC KENNITT  "The mask and mirror"
   (1994 )

Loreena McKennitt è una cantante canadese dedita ad una colta rivisitazione e ad una personale rilettura della musica folk di matrice celtica. Con piglio vibrante e solenne maestria propone in questo disco (probabilmente il migliore della sua elitaria carriera, o almeno il più fruibile dal grande pubblico) una serie di suadenti composizioni ispirate alla Spagna del ‘500, accoppiando alla strumentazione barocca (arpa, fiati, violoncello, percussioni) anche inserti contemporanei che creano un intrigante ibrido tra pop e world music, fusione ben supportata dal delicato soprano e dalla squisita atmosfera creata. I primi quattro brani sono altrettante delizie sospese in una dimensione onirica, dal lento sviluppo che trasforma “The mystic’s dream” in una ossessiva cavalcata tribale, alla languida melodia trasognata di “The bonny swans” (il brano che la avvicinò alle più ampie platee), dalla toccante nenia di “The dark night of the soul” all’arabeggiante “Marrakesh night market”, col suo incedere brioso ed una equilibrata intensità strumentale. Nella seconda parte l’album placa la sua verve ripegandosi su sé stesso, soprattutto nei nove minuti della sfuggente “The two trees” (su testo di Yeats), e nella conclusiva “Prospero’s speech”, tratta dalla “Tempesta” di Shakespeare. Disco legittimamente pretenzioso nel quale le doti canore e l’ispirato virtuosismo di questa polistrumentista dall’aspetto fiabesco incontrano canzoni di pregevole fattura. (Manuel Maverna)