recensioni dischi
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KOOP  "Koop island"
   (2007 )

I Koop sono un duo svedese formato da Magnus Zingmark e Oscar Simonsson, bizzarra coppia di ingegneri del suono che presentano alcune particolarità degne di nota: in primo luogo i due signori compaiono sempre – nei video come sulle copertine – en travesti, e secondariamente non suonano realmente nessuno strumento, men che meno quelli che fingono di strimpellare per gli ignari spettatori di MTV. Tutte le tracce dei loro lavori, la cui gestazione risulta sempre estenuante proprio a causa del singolare stile compositivo adottato, sono infatti costituite quasi interamente da migliaia di sample assemblati tra loro e plasmati in modo da formare canzoni che sembrino realmente eseguite da una band. Sui tessuti sonori così ricuciti con minuziosa maestria si alternano diversi vocalist (Yukimi Nagano e Ane Brun le voci femminili, Earl Zinger e Mikael Sundin quelle maschili) che interpretano con feeling notturno e carezzevole brani di genere lounge-chill out (mentre il primo album indugiava sull’elettronica ed il secondo sul jazz), sempre piacevolmente accattivanti e ritmati. Solo nove brani per poco più di mezzora di musica sono sufficienti ad incorniciare un disco godibilissimo, dallo splendido swing di “Koop island blues” all’irresistibile charleston di “Come to me” passando per il tour de force percussivo di “Forces... darling” e il samba di “Let’s elope”. E i due minuti dello strumentale “Drum rhythm A” che chiudono il disco su un unico giro di elettronica minimalista rischiano di diventare una droga nella loro apparente semplicità: ma anche questo è un trucco, una mascherata, niente altro che l’ennesimo travestimento, deliziosamente ingannevole. (Manuel Maverna)