recensioni dischi
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LUCIO BATTISTI  "Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso ecc."
   (1976 )

1976, Lucio Battisti è, tanto per cambiare, primo in classifica sia nei 33 che nei 45. Il long playing è LUCIO BATTISTI, LA BATTERIA, IL CONTRABBASSO ECC. Il singolo si chiama ANCORA TU, che appena inciso diventa subito lo slogan ufficiale dell'imminente estate (il parlato "Ancora tu? ma non dovevamo vederci più?") e dell'intercalare scherzoso della gente. L'album nasce dopo un viaggio negli Usa così come ANIMA LATINA nacque dopo un soggiorno brasiliano. E cosa si può respirare in America in quel periodo se non una dominante musicale di matrice soul e disco? Battisti ha sempre mostrato interesse per ritmi decisi (senza grossi barocchismi melodici) sui quali costruire quella tensione emotiva e quella carica quasi erotica che la sua voce nervosa, roca e al limite della quadratura musicale riesce così bene ad evocare. Questo non significa che Battisti abbia concepito il disco come un omaggio alla discomusic, ma certo la moda del momento ha rivalutato il ritmo e dato un'importanza fondamentale all'accoppiata basso-batteria. Il 33 giri appena uscito è subito saccheggiato ("lasciato" saccheggiare) da alcuni amici del cantautore. Patty Pravo incide a tempo di record IO TI VENDEREI e lo utilizza come facciata B del singolo TANTO, che porterà al FestivalBar, caso abbastanza insolito per un brano di Battisti, il quale è stato sempre gratificato con la facciata A di ogni sua composizione. L'altro amico, che incideva per la casa discografica di Lucio, è Bruno Lauzi che dà un ottima interpretazione di UN UOMO CHE TI AMA, sebbene sia un pezzo ritmatissimo e quindi poco adatto all'artista genovese. Fu l'ultima canzone che Battisti diede ad altri. Quelle che giunsero in seguito furono solo delle cover eseguite senza il benestare dell'autore. Tutto l'album è noto, anche perchè le radio private trasmettono il disco a tamburo battente, rendendo familiari anche le canzoni non di traino. RESPIRANDO conferma l'innamoramento artistico per tutto quello che era "sinceramente" sudamericano (certo, Battisti non sarebbe mai stato un fan di Ricky Martin o di Christina Aguilera!). DOVE ARRIVA QUEL CESPUGLIO, NO DOTTORE, IL VELIERO: altre tre canzoni modernissime ma con la semplicità ed il dono di poter essere canticchiate da chiunque, anche dal cinquantenne a casa, mentre si fa la barba la mattina. La terza è molto particolare. La voce di Battisti arriva dopo quasi tre minuti di lunghissima introduzione ritmica martellante ancora più moderna della discomusic stessa. Una specie di house ante litteram. C'è anche spazio per una nuova versione di un brano non scritto da lui, LA COMPAGNIA, precedentemente lanciato con scarsa fortuna da Marisa Sannia, nel 1969. Tratta di come la giusta compagnia, il vino e le chiacchiere possano allontanare la tristezza, almeno in certi momenti. Battisti la stravolge completamente e ne dà un' interpretazione dolcissima, forse troppo distante dallo spirito dell'intero disco, così ritmato, ma serve come momento di riflessione e di pausa. L'album finisce con una ripresa di qualche secondo di ANCORA TU. (Christian Calabrese)