recensioni dischi
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FRANCESCO DE GREGORI  "Bufalo Bill"
   (1976 )

Dev'essere stato abbastanza scioccante per lui. Gli hanno contestato di guadagnare troppo e di non dare il ricavato dei guadagni stessi a "chi ha più bisogno di lui" e altri capi d'accusa dello stesso tenore piuttosto bizzarro. E' successo a Francesco De Gregori al Palalido di Milano nella tournée promozionale dell'album BUFALO BILL. Viene pesantemente contestato dal suo stesso pubblico, composto anche da appartenenti all'area dell'Autonomia, i quali mal riescono a sopportare la mitizzazione sfrenata del personaggio (e dei personaggi pubblici in generale). Egli, seppure schivo e timido, non riesce a sfuggire completamente alle asfissianti regole dello showbiz italiano, che prevede anche articoli e foto su giornali con grosse tirature. L'episodio comunque colpisce profondamente il cantautore il quale, per un certo periodo, sospende il tour. Lasciamo queste bassezze al loro naturale humus e soffermiamoci invece sul disco. Certo non ha l'immediatezza del precedente RIMMEL ma è sicuramente degno di nota. Brani come FESTIVAL, dedicato a Tenco, e BUFALO BILL, dove tratta di miti americani, sono interessanti. Solo che la musica ha perduto la pronta orecchiabilità, sebbene ci sia lo sforzo di uscire dalla solita formuletta ad effetto tipica dell'altro cantautore, uscito anch'egli dal FolkStudio di Roma, Antonello Venditti. (Christian Calabrese)