recensioni dischi
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YVONNE FAIR  "The bitch is black"
   (1975 )

Un nome nuovo, per il pubblico italiano, circola insistentemente nell’ambiente musicale alla fine del '75. E se ne dice un gran bene: è quello di Yvonne Fair, anche lei miracolata dalla Mostra di Venezia, nella quale ha presentato un bellissimo pezzo che, sebbene ricordi un po’ troppo STAND BY ME (cosa che non è necessariamente un difetto), rimane sempre una gran bella canzone, eseguita in maniera splendida da una voce particolare (in alcune sfumature sembra Tina Turner) e molto molto calda. Il titolo è IT SHOULD HAVE BEEN ME. E’ l’ultimo personaggio, in ordine di tempo, lanciato dalla Motown e dal grande Norman Whitfield, factotum della casa di Detroit. Lei esordisce nel 1975 proprio con quest’album dal titolo inequivocabile THE BITCH IS BLACK, ma il suo nome è legato al film THE LADY SINGS THE BLUES nel quale interpretava la parte di una cantante di night. Nata in Virginia ma cresciuta in arte a New York, comincia a cantare fin da bambina e giovanissima entra in un gruppo femminile che rifaceva il verso alle Supremes, le Chantels. Incontra James Brown che la vuole come corista negli spettacoli dal vivo ma l’irruenza e la forte personalità del cantante lasciano pochissimo spazio al resto che rimane un "contorno". Whitfield la nota e le dice di piantare tutto e di andare a Detroit dove, oltre a diventare cantante di punta, si occupa anche del management della casa diventando una coordinatrice del "parco macchine". Ora non sappiamo quanto sia stata valida come dirigente ma di certo possiamo giudicare da un paio di LP editi qua da noi quanto lo sia stata come cantante. Purtroppo Yvonne Fair muore dopo una lunga malattia nel 1994, quando aveva già abbandonato la carriera artistica. (Christian Calabrese)