DAN BERN "My country II"
(2004 )
Guidato da un odio sfrenato nei confronti di George W. Bush, Dan Bern, cantautore statunitense dal salace humour, utilizza gli strumenti a sua disposizione per lanciare strali e proclami all’indirizzo dell'allora futuro presidente: nel 2004 rilascia quindi questo “My country II”, mini-album composto di otto brani ed interamente incentrato su tematiche anti-Bush (il sottotitolo che campeggia sulla cover è “music to beat Bush by”). La sincera indignazione di Bern traspare sia dalle liriche, sia dall’impasto armonico dei brani, tutti ben più che riusciti e certamente accattivanti nel loro sviluppo. Esempio luminoso è l’opening “President”, otto minuti a ritmo country indiavolato con sedici strofe intrise di sfrontata ironia nella migliore tradizione dylaniana (viene in mente “Lily Rosemary and the jack of hearts” da “Blood on the tracks”), ma le altre tracce non sono da meno: la veloce e visionaria (il testo potrebbe essere puro Dylan) “Sammy’s bat” scorre fluida con un bel tema in minore sorretto da piano e banjo, “Tyranny” è una rock-ballad sostenuta e tradizionale (Petty), “Ostrich town” azzecca un bel refrain bislacco su una cadenza tra il music-hall e i Beatles, “After the parade” snocciola il suo tema scomodo (un invalido di guerra si interroga sul futuro) con una melodia splendida prima di cedere il passo al reggae subdolo della title-track ed allo schizzo intimistico di “The torn flag”. In coda, Bern rischia di rovinare la caratura artistica dell’album gettandolo alle ortiche nell’orrenda cantilena live di “Bush must be defeated”, ma è un peccato veniale che gli si perdona volentieri: “My country II” è disco compatto, ragionato, ben scritto, conciso quanto basta, graffiante, decisamente piacevole nonostante la feroce presa di posizione che lo anima e lo legittima. (Manuel Maverna)