SCHOLA CANTORUM "Le tre campane"
(1975 )
La Schola Cantorum, un ensemble di artisti validi ma difficili da collocare in ambito solistico, riesce alla perfezione come gruppo musicale sulla falsa riga dei Daniel Sentacruz ma con modalità e repertorio molto differenti dal gruppo in forza alla Emi. Sono al loro secondo LP, uscito in contemporanea con il singolo LE TRE CAMPANE, che insospettatamente è diventato un vero hit, tanto da comparire in men che non si dica nelle classifiche di tutti i giornali specializzati. La loro notorietà è cresciuta in maniera esponenziale nell’ultimo anno. Protagonisti dell’ultima edizione (in assoluto e in ordine di tempo) di Senza Rete, nella quale aiutano i cantanti nei cori (cantanti amici come Baglioni, Cocciante e Mia Martini) e ospiti in un buon numero di trasmissioni musicali come la riuscitissima Angeli & Cornacchie o Adesso Musica. Acquistano visibilità e fama presso il grande pubblico, all’inizio disorientato dal gran numero (dieci) di componenti del gruppo. Il primo album, COROMAGIA, era un compendio della produzione più nota della casa madre (RCA) degli ultimissimi anni. Reinterpretavano pezzi di Venditti, Cocciante, De Gregori e Baglioni ma anche LELLA, un brano presentato al Cantagiro da Edoardo & Stelio (ora confluiti nel gruppo) e amatissimo dagli interpreti di musica romanesca (viene inciso anche dai Vianella e Lando Fiorini). Alcuni nomi? Alberto Cheli, Edoardo De Angelis, Aldo Donati, Marina Arcangeli (nomi abbastanza famosi) Eddy Viola, Enrico Fusco (ex leader del gruppo beat Le Pecore Nere); le straniere del gruppo Merrill Gates e Annie Roberts (cugina di Cocciante), Gianna Giovannini e Luisella Mantovani, scoperte da Morandi il quale procurò loro l’occasione di incidere, insieme ad un’altra ragazza, per la sua casa discografica, la Mimo, col nome di Le Voci Blu. Col loro secondo LP si avviano verso una produzione propria anche se le composizioni risentono delle influenze di artisti già citati nel primo album. La canzone apripista è un vecchio successo francese, LES TROIS CLOCHES, che a suo tempo venne inciso da Edit Piaf, dai Compagnons De La Chanson e dai Platters (THREE BELLS). LE TRE CAMPANE colpisce il pubblico per il testo chiaro e semplice in cui si illustra la vita dell’uomo e le sue stagioni principali viste attraverso il suono delle campane: quello dedicato alla nascita (là cala il vento nella valle, un mattino come tanti nasce un uomo) al matrimonio (la promessa di una vita che sarà divisa in due) e della morte (un riposo tanto grande non l’aveva avuto mai). In tutte e tre le occasioni il ritornello apre con 'la campana del villaggio oggi suona anche per lui'. Gli arrangiamenti sono di Sergio Rendine e la produzione di Paolo Dossena, autore di successo e spesso anche produttore per artisti targati RCA. Il testo è veramente bello, a tratti commovente e il successo della canzone è inevitabile. Successo che era nelle ambizioni del gruppo e dei produttori ma non in queste proporzioni. Di sicuro, il gruppo che negli anni perderà ed acquisirà componenti e subirà anche una trasformazione profonda, tanto da presentarsi negli anni novanta col nome di Nuova Schola Cantorum, non sarà in grado di ripetere un exploit del genere sebbene talento ed occasioni per bissarlo non siano mai mancati. (Christian Calabrese)