GOBLIN "Profondo rosso"
(1975 )
Il 1976 si apre sulle note angoscianti di una colonna sonora che raggiunge, già alla fine dell’anno precedente, la posizione numero uno in Italia. Stiamo parlando di PROFONDO ROSSO e dei Goblin. Quattro ragazzi giovanissimi che hanno avuto la fortuna di incappare in un motivo diventato famosissimo anche grazie al successo del film. I loro nomi sono Claudio Simonetti (tastiere), Walter Martino (batteria), Massimo Morante (chitarra - successivamente lanciatosi come solista nella casa discografica di Renato Zero, nel 1981) e Fabio Pignatelli. Ognuno di loro, sebbene giovanissimo, ha già un trascorso di un certo peso alle spalle. Claudio Simonetti è il figlio del celebre Enrico, autore, direttore d’orchestra e spesso anche presentatore tv. Claudio nasce in Brasile dove il padre stava lavorando, nel febbraio 1952. A 14 anni entra al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e comincia a suonare nei primi gruppi scolastici. A 20 anni entra a far parte, insieme all’amico Walter Martino (figlio di Bruno), del complesso 'Il Ritratto di Dorian Gray' che partecipa ad un festival pop molto noto, quello di Caracalla, a Roma. I Goblin arrivano nel 1974 ma il loro primo nome è Oliver (all’epoca i gruppi progressive e pop-rock avevano tutti nomi molto particolari e suggestivi), PROFONDO ROSSO è il primo lavoro che esce a nome Goblin. La colonna sonora era stata affidata a Giorgio Gaslini ma quando Dario Argento ascoltò dei demo incisi dal gruppo chiese loro di prendere parte alla colonna sonora. Fu l’editore della Cinevox, Carlo Bixio, a presentare i giovani al regista. Erano impegnati col padre di Claudio nella registrazione del tema musicale GAMMA, colonna sonora dello sceneggiato tv omonimo che rilanciò il bravo Enrico come musicista offrendogli anche la soddisfazione di vedere un suo lavoro ai vertici delle classifiche italiane. Nello stesso momento il figlio raggiungeva la posizione numero uno! Il long playing uscì con sette titoli. In un lato quelli dei Goblin (PROFONDO ROSSO, DEATH DIES e MAD PUPPET), nell’altro quelli scritti da Gaslini (WILD SESSION, DEEP SHADOWS, SCHOOL AT NIGHT, GIANNA). Il tema principale è una fusione di jazz, atmosfere gotiche e di rock alla Yes. L’arpeggio, a detta di molti, si rifà alla famosa TUBULAR BELLS di Mike Olfield (L’ESORCISTA) ma in realtà era solo un genere musicale al quale il gruppo si era ispirato senza aver intenzione di copiare. Inspiegabilmente diventa un hit di proporzioni gigantesche che traina sicuramente il film il quale, diciamoci la verità, non è quel gran capolavoro che forse si vuol far credere! Oltre a raggiungere la cima delle classifiche italiane, PROFONDO ROSSO ebbe un grande successo anche in Canada, in Giappone e in tutto il nord Europa. Col tempo il successo si allargò perché, man mano che le case di distribuzione acquistavano la pellicola, il pubblico si interessò alla particolarissima colonna sonora tanto che fu raggiunta la cifra di 3 milioni di copie vendute in tutto il mondo. (Christian Calabrese)