MARRONE QUANDO FUGGE "Il pre-fagiolismo"
(2013 )
"Per quanto riguarda i cantautori mi sembra che ci sia un buco generazionale: l’ultimo mi pare Samuele Bersani, che non è più un ragazzino". Queste parole sono di Luca Carboni, rilasciate qualche anno fa, in un'intervista di presentazione del suo “Musiche ribelli”, album che raccoglieva brani cantautorali rivisitati dall’artista bolognese, con canzoni come “Venderò” di Edoardo Bennato, “Ho visto anche degli zingari felici” di Claudio Lolli, “Raggio di sole” di Francesco De Gregori, “Vincenzina e la fabbrica” di Enzo Jannacci e molte altre ancora. Quindi, è vero? E' vero che, per quanto riguarda i cantautori, c'è un buco generazionale, che non ne nascono più? Sì e no. Sì, nel senso che è vero che cantautori di vero successo, spinti dalle major fino alla notorietà, non ce ne sono più da un pezzo. No, invece, perché cantautori ne nascono ancora eccome. Solamente, semplicemente, spesso il grosso pubblico non viene a conoscenza della loro esistenza. Ma chi frequenta internet non solo per scaricare film piratati, o per cercare immagini spinte su Pornotube, chi insomma ha scoperto di poter trovare vere e proprie miniere musicali sulla grande Rete, ebbene, loro potranno erudirvi sul fatto che i nuovi cantautori italiani esistono, eccome. Anzi, sono un autentico esercito. Che utilizza un linguaggio nuovo, moderno ma al tempo stesso rispettoso di chi li ha preceduti. Tra questi, c'è un ragazzo di Asti che ha appena vinto la rassegna “L'artista che non c'era”, che si chiamerebbe Massimo Lepre ma che ha scelto un nome d'arte ben strano, ovvero Marrone Quando Fugge. Non bastasse questo inusuale nickname, arriva ora a sparigliare ulteriormente le carte un album dal titolo altrettanto strambo, vale a dire “Il pre-fagiolismo”. Ma non preoccupatevi, le stranezze finiscono qui: la musica, e soprattutto le parole, che compongono i 9 episodi del disco sono segni tangibili di una grande prova cantautorale. “Un principio di Alzheimer”, “Cenere e Whisky” (con la superba dobro slide guitar di Andrea Anania), “Questione di loquacità”, “La discarica di anime”, “Fango” (con la carezzevole voce di Sabrina Turri), la title track “Il pre-fagiolismo”: praticamente tutte le tracce del cd sono vincenti e precise, a far assaporare il talento di un ragazzo che, a vederlo, ricorderebbe Bob Marley piuttosto che De Gregori, Conte o Capossela. Fino a quando non comincia la musica. Che avvince, che fa sorridere (impossibile resistere al ritratto del simpatico nonno “Modestino”, oppure alla spassosa macchietta di “Meno di te”), che fa sognare (alzi la mano chi non chiuderà gli occhi lasciandosi trasportare dalle note di “Miseria stabile, ricchezza mobile”), e che, soprattutto, fa sperare in un nuovo cantautorato italiano, al passo con le note e con le parole del mondo attuale, ma che al tempo stesso ha masticato e digerito la lezione dei grandi maestri tricolori. (Andrea Rossi)