recensioni dischi
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NINO BUONOCORE  "Segnali di umana presenza"
   (2013 )

Nino Buonocore pubblica “Segnali di umana presenza” (Hydra Music/Goodfellas), il nuovo album di inediti, a ben nove anni dal precedente “Alti e Bassi”, pensato e realizzato per distribuirlo in mezzo mondo - dalla Francia agli Usa e Inghilterra, dal Brasile al Sud America e Spagna. Un tempo cosi “dilatato” non è una novità nell’attività del cantautore ma, in questo caso, la lunga gestazione è servita a non lasciare nulla al caso, finalmente soddisfatto delle condizioni discografiche che gli permettono di proporre nella maniera migliore possibile il nuovo progetto: “ora tutto è cambiato, la musica è diventata “liquida” e non ci sono riferimenti discografici" per un artista che cura ogni minimo dettaglio, e cosi, per questo disco, ha curato (come mai prima) produzione e arrangiamenti. 12 nuove canzoni scritte (come sempre) con Michele De Vitis: “Millenovecento73”, “L’uomo nuovo”, “Tienimi stretto”, “L’amore che non vedi”, “Il lessico del cuore”, “D’ora in poi”, “Tutto un altro film”, “La stessa”, “Passeggiando (con me)”, “Quello che immaginavi”, “Serena” e “Un amore qualunque”, questi i titoli contenuti in “Segnali di umana presenza”. La sua storia è coerente con la sua arte, la sua musica e le sue canzoni hanno accompagnato periodi di vita: “Scrivimi” su tutte, ma anche “Rosanna”, “Il Mandorlo”, “Boulevard”, per citarne altre, canzoni che restano nell’immaginario di tanti, e che hanno fatto la fortuna di un cantautore rimasto sempre indiviso con la sua arte e il suo talento di compositore, alla ricerca mai fine a se' stessa. “Il lessico del cuore” (da cui è tratto anche un videoclip girato dall’operatore-regista Davide Silvestro) è certamente la canzone che meglio delinea gli ambiti e i contenuti musicali del nuovo lavoro, un ritorno alla discografia ricco di idee: “Forse ci vorrebbe una rivoluzione/ Non farebbe male un po’ di confusione/ Dentro una vita da tiro a segno/ che tanto già lo sai che non vinci mai!/ Tutto prenderebbe un’altra direzione/ oltre la politica e la religione/ Ci sono uomini che non capisco/ Ci sono troppi fatti che io non resisto…/Ah…se la storia potesse cambiare!/ Ah…quante cose potrebbe insegnare/ il lessico del cuore/ Forse ci vorrebbe una rivoluzione/ per tornare ad essere delle persone/ in questo mondo che alza la voce/ che non ti ascolta mai…dimmi come fai?”. E‘ un Nino Buonocore più “diretto” che racconta l’uomo e gli scenari della sua sfera più privata, con la solita naturalezza e leggerezza, le difficoltà del vivere e la sua idea di rivoluzione è da realizzare con le parole, Un lavoro che ci disvela il meglio di un microcosmo che conosciamo bene, che si apre di nuovo, e intatto restituisce un mondo di emozioni e colori che è proprio del repertorio di Buonocore. Le conclusioni sono riassunte nel verso “Sarebbe tutta un’altra musica la vita e invece è tutta una bugia”: sintesi filosofica, concettuale di questo viaggio fatto di sogni, a volte realizzati a volte traditi, in cui la musica e le canzoni di Nino ci accompagnano.