THE SOFT MOON "Zeros"
(2012 )
A due anni dal successo dell'esordio omonimo, la band guidata dal polistrumentista di Oakland Luis Vasquez presenta ''Zeros'', il secondo LP a nome Soft Moon. Scritto e registrato "on the road" - e stavolta supportato da una vera e propria band - ''Zeros'' è un album cupo, ipnotico, inquieto. A metà tra la New York dei Suicide e la Manchester più oscura marchiata Factory Records. Vasquez si conferma un figlio legittimissimo del post punk. Destinato a conquistare definitivamente (anche) i puristi del genere. Ci sono stati dei cambiamenti dall’uscita nel 2010 dell’album d’esordio. Mentre ''Soft Moon'', infatti, era stato registrato in totale solitudine e senza nessuna reale aspettativa, quasi come uno sfogo personale, i nuovi 10 brani che compongono ''Zeros'' sono stati scritti e registrati on the road pensando a un ipotetico pubblico che li ascoltasse. Il suono dei Soft Moon si è espanso divenendo quello di una full band; ma i suoni, sebbene più curati e precisi (ricordiamo la collaborazione con il produttore Monte Vallier) sono sempre quelli orrorifici, onirici e primordiali che avevano segnato l’esordio ''Soft Moon''. ''Zeros'' è un viaggio compatto e coerente, un’immersione nell’inconscio più nero, nell’oscurità più inquietante, ''Zeros'' è un sogno in cui è possibile sentire la paura, l’angoscia, la nostra umanità più profonda e dolorosa. La forma canzone viene ormai del tutto abbandonata, e le singole tracce sono tasselli di un discorso più ampio, frammenti sonori di un immaginario sonoro e visivo ben preciso. Gli elementi del viaggio sono il krautrock, la dark wave, l’industrial e il punk.