recensioni dischi
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CASA DEL VENTO  "Giorni dell'Eden"
   (2013 )

Sembra incredibile, ma la Casa del Vento ha già festeggiato i 20 anni di attività. Sembra incredibile, perché pare solo ieri che la band combat folk si affacciava nel mondo musicale tricolore con il nome di "Teach na Gaothe" (in gaelico, appunto, "Casa del Vento"). Sembra incredibile, soprattutto, perché, dopo oltre 20 anni, c'è ancora chi non li conosce. Non fraintendetemi: il combo dei cugini Lanzi gode di una giusta e meritata notorietà (e ci mancherebbe, i ragazzi sono ormai arrivati al 12° album, comprendendo 3 e.p.). Ma, è indubbio, la massaia di Portogruaro, o se preferite il teenager distratto ed infoiato di Fabri Fibra, insomma "la massa", difficilmente citerebbe le loro rime a memoria. Ed è un peccato, credetemi sulla parola. Forse è la parola "combat" che può spaventare (anche se, in realtà, non sempre la proposta della band può essere così definita, ancor meno in questo nuovo lavoro), forse è la proposta folk che può risultare meno immediata dell'hip hop da classifica, o dell'ultima novità provenuta dai talent show. Qualunque sia la ragione, che la Casa del Vento non sia di dominio pubblico, non si aggiudichi dischi di platino e non domini le classifiche è un autentico peccato. Basta ascoltare "L'acrobata", splendida e poetica cavalcata, come la dolce sferzata di "Icarus" (interpretata insieme a Violante Placido), la cover di "Just breathe" dei Pearl Jam, la "radiofonicissima" "Portato dalle nuvole", o infine il pugno in faccia di "L'inferno e la bellezza" (insieme a Daniele Sanzone, voce degli A67), per capire che chi ci rimette è proprio "la massa". E che, quindi, a ringraziare il cielo è proprio chi segue le gesta e le note dei cugini Lanzi e dei loro pards. Patti Smith, l'avete saputo, è tra quelli. Noi, fortunatamente, pure. Ora sta a voi scegliere. (Andrea Rossi)