recensioni dischi
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CONFUSIONAL QUARTET  "Confusional Quartet"
   (2012 )

Bologna, Italia, 1977: un momento molto caldo della società italiana, ma anche “il” momento per la cultura alternativa e la creatività giovanile italiana. A Bologna nascono band musicali come funghi. E' la no/new wave bolognese degli Skiantos, dei Gaznevada, della Traumfabrik di Andrea Pazienza. Tra le tante emerge per originalità e bravura il Confusional Quartet. Alcuni album e molti live, sotto l'egida dell'Italian Records di Oderso Rubini, miscelando il rock con futurismo, minimalismo, John Cage, l'Italia del boom economico degli anni '60, il design contemporaneo... Bologna, Italia, 2011: il Confusional Quartet torna in vita. Per qualche motivo il meccanismo che regola il loro fare musica è rimasto intatto dentro di loro. Il nuovo materiale è energico e raccoglie da subito l'entusiasmo di artisti come Bob Rifo AKA The Bloody Beetroots, con il quale scrivono assieme il singolo ''Futurfunk'' (Rifo nasceva nel '77, proprio mentre i Confusional Quartet calcavano i primi palchi), Giulio “Ragno” Favero (Teatro degli Orrori, One Dimensional Man) che mixa l'album, i Tempelhof (duo elettronico di casa "Hell Yeah" che ha prodotto uno splendido remix dello stesso singolo "Futurfunk"). Ma il Confusional Quartet di oggi è una nuova band: la musica non più colorata e di plastica, si è fatta più compatta, dai contrasti più netti. Non è più il Confusional Quartet postmoderno vestito da Kenzo delle foto memorabila in internet, ora il suono è più duro, cinetico e ossessivo, anche se sempre fuori dagli schemi. Le foto dei Confusional Quartet da ragazzini sono in B/N sopra la fontana del Nettuno in Piazza Maggiore a Bologna: le foto dei Confusional Quartet oggi sono sempre in B/N, ma davanti all'anonima sede bolognese del Grande Oriente d'Italia. I tempi cambiano ma l'energia rimane.