recensioni dischi
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DARIO ANTONETTI E LA SVOLTA PSICHEDELICA  "Il rigore esistenziale"
   (2012 )

Dario Antonetti è geniale, i meno distratti ricorderanno che l'abbiamo già affermato diverse volte (vedere a riguardo le nostre recensioni passate che lo riguardavano). E quindi, stavolta, cos'altro dobbiamo aggiungere, in occasione dell'uscita del suo nuovo lavoro "Il rigore esistenziale"? Molto, credetemi: c'è davvero tanto altro da dire. Innanzitutto che questa, per il buon Dario, era attesa come una specie di prova di maturità: il cd è infatti prodotto dall'ottima etichetta "La Locomotiva", specializzata nella migliore musica d'autore tricolore (tra gli altri Stefano Giaccone e soprattutto il bravissimo Edoardo Cerea), ed a sua volta distribuita dalla Venus, una delle maggiori etichette tricolori (che tra gli altri ha distribuito i dischi di Elliott Murphy, Gang, Marina Rei, Banco del Mutuo Soccorso, Garbo, Tre Allegri Ragazzi Morti, Max Gazzè, Davide Van De Sfroos, Freak Antoni...). Insomma, per farla breve siamo davanti al "grande passo", al "salto al di là della staccionata", per un artista che, della propria autonomia, ha sempre fatto un vanto (vi ricorda niente "Fanculo tutti quanti, mamma autoproduzione!"?). Quindi, in poche parole, questo è di certo un salto pericoloso, per Antonetti e soprattutto per i suoi nutritissimi fans. E allora, siamo davanti all'ennesimo esempio di talento asservito? Di un genio costretto nelle rigide mura della Produzione con la P maiuscola? Assolutamente no. Anzi. Va invece detto che, contro tutto ciò che abbiamo appena subodorato, "Il rigore esistenziale" risulta essere, in assoluto, il miglior disco dell'intera vita artistica di Antonetti (e parliamo di decenni...). Il connubio con la band "La Svolta Psichedelica" era, evidentemente, ciò che davvero occorreva al genio sregolato di Dario per "potabilizzare" definitivamente la propria proposta. La sua pazza psichedelia è sempre presente, gli adorati Pink Floyd (e, ovvio, soprattutto Syd Barrett) spuntano comunque qua e là, come funghi allucinogeni, tra i brani del lotto. Semplicemente, ora è tutto straordinariamente "rotondo". E, quindi, alla portata veramente di tutti. Senza perdere un grammo della propria originalità e, soprattutto, dell'originale pazzia. Perciò, complimenti. "Il rigore esistenziale" è davvero, semplicemente, un grande disco. (Andrea Rossi)