IKE & TINA TURNER "Nutbush city limits"
(1974 )
Cosa sarebbe Ike senza Tina? Nulla forse. Cosa sarebbe Tina senza Ike? Semplicemente Tina. Perché nonostante sia rimasta per anni ed anni sulla scena insieme al marito ed abbia subito violenze e maltrattamenti a ripetizione, è palese che il vero animale da palcoscenico, il vero nome di richiamo è sempre stato il suo. E le sue Ikettes. Ike Turner era così egocentrico da nominare il corpo di ballo e coro con il suo stesso nome. Proprio come poi fece Claude Francois e le sue Clodettes (lui era soprannominato Clo Clo). Aveva fatto in modo da spersonalizzare la consorte non consentendole neanche di avere un suo vero cognome sulla scena. C'era lui e basta. Ma in realtà lui non se lo filava nessuno. E allora erano botte. Nel 1974 Tina ha già 38 anni ma le sue mini mini gonne, le sue movenze e le sue gambe che non stanno ferme un minuto la fanno sembrare un eterna fanciulla in fiore. Nel marzo di quell'anno i due danno un concerto in Svizzera e persino lì riescono a far smuovere quei cadaveri. Non è facile far ballare gli svizzeri. Devi promettergli molti soldi! Invece i cinquemila spettatori si fanno prendere dal ritmo e dalla grande comunicativa musicale della Turner, tanto che ancora adesso ogni tanto ricordano l'evento straordinario, come fosse una data da segnare in rosso sul calendario accanto alla nascita di Guglielmo Tell. Negli spettacoli della coppia c'è sempre un battibecco musicale. Uno spaccato di vita vissuta messa in scena. Una specie di Mondaini-Vianello dai risvolti però più drammatici. E' in I'VE BEEN LOVING YOU TOO LONG il brano nel quale la coppia si rinfaccia parecchie cosette. In scena insieme dalla fine degli anni cinquanta, il primo vero successo italiano da classifica (se si esclude una parentesi nel 1966) è proprio questo NUTBUSH CITY LIMITS, 45 giri ed album. Nutbush è una città presa come esempio, città realmente esistente nel Tennessee, stesso stato dal quale Tina proviene. Una delle tante cittadine anonime americane nelle quali non succede nulla, dove 25 miglia è il limite di velocità (twenty five was the speed limit), dove c'è una chiesa, un bar, una scuola (a church house, a gin house, a school house) e dove la gente vive per mantenerla pulita (the people keep the city clean). Questo è tutto quello che offre Nutbush, città in periferia (they call it Nutbush, oh Nutbush city limits). Sul lato B del 45 c'è una bella versione di WITH A LITTLE HELP FROM MY FRIEND. Tina si innamora di Ike quando era molto giovane e ancora si chiamava col suo vero nome, Annie Mae Bullock, un'aspirante cantante di Brownsville. Tina è solita incontrare Ike nei locali da ballo e spesso gli chiede di poter provare a cantare ma lui rifiuta regolarmente. Quando una sera in un clima di euforia generale mette il microfono davanti alla bocca della sorella di Tina per farla cantare e al rifiuto di costei, Tina afferra il microfono e ne approfitta. Ike rimane impressionato e la chiama sul palcoscenico. Cantò tantissime canzoni col gruppo quella notte e da quel momento i due faranno coppia fissa nella vita e sul palco. Era il 1956. Ma soltanto nel 1959 ebbero la prima occasione importante. Ike compose una canzone per un cantante che non si presentò alla registrazione. Tina lo rimpiazzò e fu uno dei maggior successi del 1960. Quel brano si chiamava FOOL IN LOVE. Ma come mai Tina Turner così piena di grinta acconsente a subire le intemperanze del marito? Perché lo ama appassionatamente e soprattutto perché è il classico esempio di donna di carattere che perde però tutta la sua baldanza e la propria grinta davanti ad un marito-padrone. Sicuramente c'è una componente masochistica in lei. Però a tutto c'è un limite. Difatti nel 1976, dopo venti anni di botte, di occhi neri e di corse al pronto soccorso lei dice basta. Tina Turner è sempre qui. Qualcuno sa che fine ha fatto Ike? (Christian Calabrese)