recensioni dischi
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JUAN CARLOS CACERES  "Noche de carnaval"
   (2011 )

Classe 1936, argentino di Buenos Aires ma trapiantato a Parigi nel cruciale maggio 1968, Caceres è un personaggio carismatico e poliedrico: fine pianista, cantante dalla voce calda e roca (che a molti ricorda Paolo Conte), trombonista, ma anche pittore, docente di storia dell'arte, musicologo. Insofferente verso tutte le ortodossie, è stato prima ambasciatore del jazz nel paese del tango e poi un "missionario" del tango in Europa: così, nel suo universo sonoro, le due musiche si mescolano. Per lui il tango è la musica nata spontaneamente dalla fusione di genti diverse che si sono ritrovate sulle rive del Rio de la Plata: sudamericani, immigrati europei, italiani e francesi, schiavi neri. E su questo assunto ha improntato la sua produzione artistica, testimoniata da una decina di dischi: "Solo" (del 1994), "Sudacas" (1995), "Intimo" (1998), "Tango negro" (1999), "Toca tango" (2001), "Murga argentina" (2004), "Utopia" (2007), e quest'ultimo, splendido, "Noche de carnaval", senza ovviamente dimenticare i tre album con il Tango Negro Trio con cui prosegue la sua ricerca sulla milonga, la murga e il candombe, le vecchie danze popolari di Argentina e Uruguay. Esplorando le radici del tango, esaltandone l'aspetto ritmico e percussivo, mescolandolo col jazz, Juan Carlos Caceres ha scoperto la formula per la sua musica, tanto moderna proprio perché vicina alle origini, in costante equilibrio fra ironia e malinconia, fra ritmi ossessivi e atmosfere intimistiche.