recensioni dischi
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BJM  "Archives"
   (2012 )

Un viaggio attraverso desolate e sperdute lande immaginarie, percorrendo tunnel di oscurità che portano talvolta a rivedere la luce in una esplosione di suoni e caleidoscopiche immagini. Il visionario talento elettro-acustico di Mario Bajardi, in arte Bjm, emerge nella sua pienezza e maturità nel nuovo lavoro ''Archives'': 17 tracce strumentali dal grande potere evocativo, caratterizzate da un uso sapiente dell’elettronica a servizio di violini e pianoforti, strumenti acustici e percussivi. Musicista poliedrico, pianista, violinista e produttore, BjM fonde melodie sempre ricercate e mai prevedibili disegnando lunari e avveniristici paesaggi, pennellando visionarie tracce di colore con toni realistici o timbri perturbati che possono raggiungere il pieno di masse sonore, o lasciare in sospeso, o ancora semplicemente raccontare emozioni in musica . Un album che arriva dopo un decennio intenso, una lunga carriera fatta di innumerevoli concerti dal vivo, cominciata nel 2002 con la partecipazione al Womad di Peter Gabriel, proseguita con performance teatrali, concerti con l’orchestra della Rai, la composizione di colonne sonore per documentari, la realizzazione di installazioni e produzioni musicali, la vittoria di prestigiosi riconoscimenti come nel 2003 l’International Computer Music Conference “ICMC2002”, la selezione per il cd “Electroacoustic Music from Sicily” prodotto dalla Electronic Music Foundation di New York. Nel 2006 vede la luce il suo primo album ''Overture Arcaica'', e Bjm collabora con numerosi musicisti di talento: nel 2009 firma la produzione artistica del secondo album dei Pivirama ''In My mind'' realizzando quello che viene definito dalla critica un gioiello di sperimentazione electro rock. Il 2012 vede il compimento di un nuovo percorso creativo con la serie ''Archives'', un viaggio intorno alle migliori produzioni musicali passate. Contiene nuovi brani come ‘Rest’, ‘Danzante’, ‘Sonata’, la versione rimasterizzata di ‘BjM Violin Studio 7’, vincitore del Festival ICMC 2002 (International Computer Music Conference), e ‘BjM Piano Studio’ (menzionato dal Cemat e al Concorso Luigi Russolo). Un insieme di 17 composizioni strumentali che presentano soli pianistici, sound design, con una consistente sensibilità melodica. Sicuramente l’attesa è valsa la pena: ''Archives'' presenta nuove e particolari elaborazioni, soprattutto nella ricerca di ritmi e armonie. La sua sperimentazione è frutto di un’attitudine artistica caratterizzata dal geniale intuito visionario del compositore e già visibile nell’album ''Overture Arcaica''. Un viaggio sonoro in cui nulla è dato per scontato. Ogni brano può essere ascoltato così come si leggerebbe un libro di poesie. Ogni pezzo richiama alla mente un’immagine, una situazione, uno stato che crea nell’ascoltatore sensazioni ed emozioni diverse. Si può ascoltare ''Archives'' proprio con questa disponibilità d’animo. Chiunque può farlo, la bellezza è oggettiva ed è diretta.