recensioni dischi
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UOCHI TOKI  "Idioti"
   (2012 )

Gli Uochi Toki sono di quelli che ti fregano, nel senso che ti costringono a riflettere e non per farti arrivare da qualche parte, ma solamente perché ti fanno notare che sei umano, e in quanto tale è inammissibile che tu non lo faccia. Se scegli di non riflettere, nessuno verrà a fartelo notare, ma avrai perso una partita con te stesso e la cosa non ti farà piacere. Nella dichiarazione d'intenti del duo piemontese, ''Idioti'' è un disco pop, ma non tanto nel suono, ancora più sperimentale e ricco di frequenze voluttuosamente elettroniche e noise (vedi gli americani Dälek), quanto nel significato, quello primario di popolare. È un disco che vuole invadere le abitudini, il senso comune, che penetra nella concezione del volgo per allargarla dall'interno. Lo fa sotto diversi punti di vista: musicalmente esplorando sempre di più la meccanica dei suoni, gli effetti vocali e la scomposizione robotica delle basi. Per quanto riguarda i testi, gli obiettivi presi di mira più volentieri sono il tema del gusto, come in ''Umami'' e ''Sberloni'', e quello della lingua o della comunicazione, come nei giochi di parole di ''Perifrastica'' o ''Tigre contro tigre'' e nell'ironia provocatoria di ''La recensione di questo disco''. La virata pop in senso musicale si attua ne ''La prima posizione della nostra classifica'', “una scusa per poter usare la parola paradigma nel ritornello melodico”. Il senso della lezione però rimane questo: smontare, analizzare il senso comune e riconoscerlo come soggetto a evoluzioni e cambiamenti particolari, ragion per cui si è autorizzati ad ampliarlo e giocare a sconvolgerlo, in costante ascesa disco dopo disco. (Federico Pozzoni)