recensioni dischi
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BABEL  "Babelizm"
   (2012 )

Nato nel 2010 tra Modena e Correggio, Babel č un progetto di sette musicisti da India, Grecia, Balcani e Italia, che mescolano suoni tradizionali e beat elettronici, tra oud e violino, rap e loop, Bollywood e pianura padana. Č uno spaccato della societā multietnica, che indossa il sari e cammina su groove metropolitani ballando sui battiti anarchici degli slums globali. ''Babelizm'' č il titolo del primo album del gruppo, su etichetta Lo Scafandro / UPR / Edel. I dieci brani raccontano la cittā meticcia degli anni duemila, una megalopoli digitale e tribale allo stesso tempo, attraversata da tensioni, metamorfica, dove gli incroci di linguaggi e il clash multietnico portano alla luce storie di una umanitā in continuo movimento. Ci sono canzoni in hindi (''Kuch kuch hota haj''), in greco (''Bionda'', ''Mi hanno insegnato''), pezzi dedicati ai nuovi cittadini italiani: casari e contadini con il turbante (''Pakistano Reggiano''), intraprendenti badanti platinate (''Bada la badante''), influenze mediorientali e ambientazioni desertiche (''Jamila'', ''Deserto'') inni ai pirati del nuovo millenio (''Bande con la Benda''). Il suono mescola strumenti tradizionali ed elettronica, inserendosi nella scia di altre esperienze world internazionali, innestando la tradizione con la modernitā, utilizzando tecnologie hi-tech di scarto come colonna sonora della bidonville diffusa. Il CD č stato registrato e prodotto da Alessandro Bartoli, DJ della band, con l'apporto del team esotico-tecno-arcaico dei Babel.