recensioni dischi
   torna all'elenco


U'PAPUN  "Fiori innocenti"
   (2011 )

Red Ronnie li ha definiti “il lato deviato della Puglia”: U'Papun, ovvero L'uomo nero, è una nuova realtà tra le tante fuoriuscite dal tacco della nostra penisola negli ultimi anni. Non a caso il singolo “L'appapparenza”, che tratta del tema dell'apparire mediatico e che ha anticipato l'uscita dell'album d'esordio “Fiori innocenti”, vede la collaborazione di Caparezza, artista pugliese affermato per eccellenza. U'Papun è il frutto dell'incontro del cantautore Alfredo Colella e di cinque musicisti esperti, il tutto arricchito dalla presenza scenica di un teatrante a movimentare gli spettacoli live. Come per lo stesso Caparezza, ma con più attenzione e coerenza per le parti strumentali (tra i pezzi migliori vi sono “Raga fiori” e “L'uomo nero”, entrambi senza cantato), il sottobosco musicale di partenza è composto da folk-rock e musica etnica, comprendente però svariate aperture dal funk al reggae. “Inutile alchimia” è già un'ottima presentazione, con atmosfere gitane solcate da chitarre rock e un testo a metà tra l'amaro e il sarcastico. Così folcloristica è anche “La danza degli insoddisfatti”, mentre “Maledettissimi soldi” si sposta sulla dub-elettronica e il rock-prog. “La nèbbie” è poi un'avvolgente e sconsolante ballata in dialetto barese che muta anch'essa in toni distorti, forse l'apice del disco. Oltre che nella già citata “L'appapparenza”, i testi ironici si ripropongono nelle due fantastiche interpretazioni di “Biancaneve (donna emancipata)” e “Giulietta”, la prima su ritmi funk zappiani e la seconda più demenziale e irriverente. La definizione di Red Ronnie è piaciuta subito a tutti. (Federico Pozzoni)