recensioni dischi
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NEK  "In due"
   (1998 )

Nek non è di certo Pavarotti, dal punto di vista vocale (ma se la cava meglio di quanto sembri ai detrattori), e non è nemmeno Vasco dal punto di vista di scrittura (e neanche pretende di esserlo). Si tratta però di un’artista onesto, questo gli va riconosciuto. E le sue radici musicali (Police, in primis) escono, di tanto in tanto, a corroborare spartiti che fanno, a volte, storcere il naso ai cosiddetti “puristi”. Se si accetta l’assunto (che cioè Nek, pur non essendo un fenomeno, è capace di fare il suo mestiere), si acquista quella serenità che può permettere di apprezzare il lavoro dell’artista modenese, senza attendersi faville ma, contestualmente, senza disdegnare brani invece apprezzabili. Questo disco del ’98 rappresenta probabilmente il punto più alto della carriera di Nek, con il più alto concentrato di canzoni riuscite: accanto agli hit “Se io non avessi te” e “Se una regola c’è” ci sono infatti un manipolo di canzoni interessanti (“Sto con te”, “Noi due”, “Con un ma e con un se”) ed anche alcune svolte ardite (“Ho in testa te”, “Una dose di te” e soprattutto la bellissima “Giusto o no”). Insomma, Vasco può dormire sonni tranquilli, ma se Nek ha successo in tutto il mondo non è solo merito degli occhioni azzurri… (Andrea Rossi)