MIA MARTINI "Oltre la collina..."
(1971 )
Dopo l'esordio a quindici anni in una trasmissione condotta da Lelio Luttazzi ed una serie di singoli a tematica tipicamente adolescenziale (IL MAGONE e ED ORA CHE ABBIAMO LITIGATO), Mimi Bertè conosce la prigione a Porto Cervo per una storia di traffico di droga. Esce da quell'amara esperienza rinnovata dentro e con voglia di rivincita. A Viareggio ottiene la vittoria al Festival di Nuove Tendenze (insieme alla PFM), anche perchè ad organizzarlo è stato... il suo produttore, Alberigo Crocetta. Nell'immenso Piper 2000 tiene un recital col suo gruppo chiamato La Macchina (già Cyan Three, complesso legato a doppio filo con il Piper romano, a Crocetta stesso e alla RCA), gruppo di Gordon Faggetter che accompagnava nel suo primo periodo Patty Pravo. Ormai comincia ad avere una certa notorietà. Presenta il suo album di esordio, OLTRE LA COLLINA, curato per la maggior parte dei brani da Tony Mimms e Claudio Baglioni, dove c'è tutta la rabbia degli anni passati, le esperienze, la droga, la disputa contro la società e la famiglia. E fa riascoltare la canzone che le ha dato il successo l'estate precedente, quella PADRE DAVVERO (scritta da De Sanctis e Pintucci) che in un primo tempo era stata censurata dalla Rai per la "crudezza del testo", canzone-accusa dedicata al padre, ed anche AMORE, AMORE... AMORE UN CORNO (di Coggio e Baglioni). Mia comincia finalmente a raccogliere i frutti del suo seminato: per ora è ancora una cantante di nicchia, per un certo pubblico, quello dei concerti pop a Viareggio o a Villa Pamphili a Roma. Ma le sua partecipazioni a programmi televisivi popolari come Senza Rete o al Cantagiro la fanno notare ad un auditorio più variegato, per la crudezza del testo che canta e per la stravagante maniera di vestirsi. Bombetta e scialle (la sua divisa in questo periodo) e la sigaretta nervosa tra le mani a nascondere una fragilità d’animo e sensibilità non comuni. In quest’album di esordio si trovano 12 brani di alto livello composti per la maggior parte da Claudio Baglioni, che l’ausilia nei cori (così come la sorella di lei, Loredana). Canzoni tutte legate tra loro attraverso un arco che va dalla negazione di tradizionali valori all’angosciosa preghiera. Sensazioni e stati d’animo senza filtri che arrivano all’orecchio dell’ascoltatore creando in alcuni casi anche momenti di angoscia e d’inquietitudine. LACRIME DI MARZO, GESU’ E’ MIO FRATELLO, il rifacimento di una vecchia canzone dei Tokens dal titolo THE LION SLEEPS TONIGHT, AMORE AMORE UN CORNO (già b-side di PADRE DAVVERO) e la tristissima poesia (declamata, non cantata) che dà il titolo all’album, OLTRE LA COLLINA. 'La mia fede la persi, poi la ritrovai, poi la persi ancora'. La copertina è classica del periodo: un po’ troppo in stile progressive forse, per il contenuto dell’album ma molto bella e leggermente inquietante e curiosamente simile ad una copertina dei Nirvana di parecchi anni dopo. A settembre si apriranno poi per lei le porte della televisione per partecipare ad uno show di Lucio Battisti, che l'ha richiesta espressamente, dal titolo TUTTI INSIEME: è la proclamazione ufficiale di una nuova star. Mimì Bertè ha lasciato definitivamente il posto a Mia Martini, interprete raffinata e grande vocalist. (Christian Calabrese)