recensioni dischi
   torna all'elenco


FIREYED  "From the ground floor"
   (2011 )

I Fireyed esordiscono nel music business, con un disco straripante groove e dinamicità e dove le chitarre tuonanti sono in primo piano come nella migliore tradizione hard-rock. Il quintetto casertano, dopo i successi nel tour europeo dello scorso anno, che ha toccato anche la terra d'Albione, sono intenzionati a proiettare "From the ground floor" ai vertici del panorama rock europeo! Ascoltate i due brani d'apertura, "Fireyed" e "Big monkey", che eruttano un poderoso metallo incandescente, con richiami ai gloriosi Guns n'Roses di "Appetite for distruction", e inoltre la voce di Erik ricorda in certi scream il mitico Sebastian Bach! Il guitar player Paco suona così prepotente da sembrare un Zakk Wilde capriccioso e viziato, con un tasso adrenalinico che colpisce dopo pochi ascolti. Un vero manuale per feticisti il sound di "Rock'n'sex", diretto per raggiungere i sensi dell'eros, immersi nel sunset strip, mentre "From the ground floor" è bolgia, sballo da headbanging sfrenato. Viscerale e veloce, "Dirty devil rock" incanta come un vecchio demone decadente, riffs al fulmicotone di Frank, e "Living rock'n'roll" che senza nessuna remora o contraddizione trascina in un roboante tripudio di metal rock a stelle e striscie, made in L.A. Avvolti nei fumi densi di uno strip bar, in mezzo a modelle seminude è l'immaginario di "Shake me" che suona come i migliori Guns n'Roses, i Velvet Revolver più dispettosi e voraci! Atmosfera rarefatta per "I'll be waiting", una ballad suggestiva, con un interpretazione convincente e ricca di pathos. Inizia con un tributo 'ac-dciano' "Stop 'n'go", un boogie hard in cangaroo style, che ci riporta nei giusti binari, e come un crazy train la ritmica di Blaze (drums) e Mcfly (bass) spazza via, polverizzando ogni cosa! Ennesimi pruriti old school nella conclusiva "Thunderlips", che provoca sussulti e frenesia, ogni rockers fantasticherà lustrini e pailette, memori di Motley Crue, Ratt, Great White, proiettando nell’immaginario i Fireyed tra i fautori del glam street sleazy anni 80! (Ivan Dragomilov)