recensioni dischi
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MOORDER  "Moorder"
   (2010 )

Il progetto denominato “Moorder” nasce nel 2007 attorno alle composizioni del chitarrista Alessandro Lamborghini. Autoprodotti e simili ad altri artisti del panorama indipendente bolognese (Zzolchestra, Mariposa), tengono particolarmente a citare David Lynch, Frank Zappa, John Zorn e i Melvins. In effetti lungo il corso delle nove tracce del disco (non titolato), i sei musicisti sembrano avventurarsi in mondi psichedelici addolciti dal suono del vibrafono e contornati da atmosfere a metà tra l’esotico e l’esoterico, in un misto di acid jazz, funk e rock “demenziale”. Non mancano movimenti più aggressivi, come in “Sulla calandra” e “Ramalina fastigiata”, pezzi free jazz-progressive come “Radicchio ridicolo”, assoli rock ad esempio in “Zavorrante”, una batteria veloce e frastagliata come quella di “Tenente Looper”. I brani più rappresentativi sono però “Captain’s boot”, che amalgama perfettamente fiati leggeri (sax e bassotuba) con derive prog-psichedeliche, e l’iniziale “Cranio”, scandita da un basso ritmato che preannuncia gli intenti esclusivamente strumentali del disco. (Federico Pozzoni)