MICHELE D’AMBROSIO & CLAUDIA CIUFFOLI "Joaquìn Rodrigo - Music for piano"
(2006 )
Joaquìn Rodrigo, il popolarissimo compositore che ha attraversato l’intero ‘900 (è nato nel 1901 ed è morto nel 1999), è dai più conosciuto esclusivamente per il “Concierto de Aranjuez”, che vanta innumerevoli e prestigiose interpretazioni, anche in ambiti extra colti: dalle colonne sonore di moltissimi film western, durante il fatidico duello, sino alla versione di Miles Davis con la direzione di Gil Evans. Le numerose composizioni realizzate da Joaquìn Rodrigo (che a causa di una difterite rimase cieco all’età di tre anni), durante la sua lunga carriera, nonostante l’alta cifra stilistica, con un scrittura melodica tanto ricercata quanto spontanea e i suoi eleganti richiami ai ritmi della tradizione popolare spagnola, non hanno raggiunto la notorietà del “Concierto de Aranjuez”. In Italia il repertorio proposto è pressoché inedito, di conseguenza il cd acquista ancor più valore, andando a colmare una grave ed inspiegabile lacuna. ”Joaquìn Rodrigo- Music for piano” propone otto composizioni per pianoforte, per una durata di oltre un’ora, che rappresentano i vari momenti stilistici di Joaquin Rodrigo, da 'Juglares', del 1923, l’unico brano della raccolta ad essere una riduzione di una composizione per orchestra, fino ad 'Atardecer', del 1976, dedica lirica e melanconica alla moglie Victoria, anche lei pianista. L’interprete raffinato, che ha il grande merito di trovare il giusto approccio alle musiche di Joaquin Rodrigo, che propongono un’ampia gamma di idee melodiche, soluzioni ritmiche e sfumature espressive assai diverse, è Michele D’Ambrosio, diplomato in pianoforte nel 1987 con il massimo dei voti e lode, presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Successivamente il Maestro D’Ambrosio si è perfezionato con pianisti del calibro di Hans Leygraf, Aldo Ciccolini, Aquiles Delle Vigne, Kazimierz Morski e Viviana Buzzai, presso la prestigiosa Accademia Ducale di Genova. Ha vinto numerosi concorsi pianistici internazionali tra cui quello dedicato ad “Alfred Cortot”, di Milano, Capri e Marsala. È attivo come concertista sia in Italia (si è esibito a Roma alla “Discoteca di Stato”, a Brescia al “Teatro Grande”, a Genova alla “Sala Quadrivium” del Palazzo Ducale, a Chiavari al “Teatro Cantero”, a Macerata al “Teatro Lauro Rossi”, a Belluno all’Auditorium Comunale, solo per citare i concerti maggiori), sia all’estero (negli Stati Uniti a New York all’Hunter Collage, in Germania a Darmstardt al “Justus Liebig” Haus, a Dresda al Dreikonigskirche, a Leiden al Volksuniversitet in Olanda e per la “Settimana della Cultura Italiana in Croazia” a Drubovnik). Ha militato anche in numerose formazioni cameristiche e in orchestre tra cui la Filarmonica marchigiana, l’Orchestra “J. Chr. Bach” e la Filarmonica giovanile. Il cd passa dagli esemplari virtuosismi della 'Serenata espanola', del 1931, e di 'A l’ombre de Torre Bermeja', del 1945, dettati da una scrittura che sfugge ogni schema formale, con soluzioni ritmiche estremamente originali, passando per l’eleganza delle cinque 'Sonatas de Castilla', del 1950/51, fortemente rappresentative della produzione di Rodrigo, caratterizzate ognuna da una particolare soluzione tecnica o formale, con evidenti richiami scarlattiani, fino alla più riflessiva e composta 'Sonatas de Adios', del 1935, saluto di commiato al suo maestro Paul Dukas, scomparso in quell’anno, che aveva seguito i suoi studi di perfezionamento in composizione, quando giovanissimo si era trasferito a Parigi. Tre le composizioni della raccolta suonate a quattro mani con Claudia Ciuffoli (diplomata presso il Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara, perfezionatosi con Michael Davidson, Louis De Moura Castro, Roberto Szidon, Viviana Buzzai e Kostantin Bogino): 'Juglares', che nella trasposizione pianistica mantiene il carattere assai brillante e coloristico presente nella versione orchestrale, in cui il virtuosismo trova nuove ed inaspettate possibilità; 'Gran marcha de los subsecretarios' (del 1941), dove si respira un’atmosfera giocosa, con il ritmo che scandisce un senso di ironia e di scherno; e 'Atardecer', che segna un altro cambio di clima, con melodie rarefatte intrise di una placida serenità. Da evidenziare l’ottima qualità sonora del cd e l’elegante copertina.