recensioni dischi
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THE SMITHS  "The sound of the Smiths"
   (2008 )

Beh, che dire degli Smiths che già non sia stato detto?... In soli cinque anni hanno pubblicato quattro album, uno più bello dell’altro, fungendo da crocevia tra la prorompente ondata new-wave ed il futuro fenomeno del brit pop. In un periodo dove si faceva largo il post-punk del dopo Joy Division, e dove nasceva il fenomeno della musica elettronica e della discoteca, il quartetto di Manchester catalizzò tutta l’attenzione su di sè, prima nella natia Gran Bretagna e poi nel mondo con il loro decadentismo romantico. Mille voci sono circolate dal 1988 fino ad adesso su di una loro probabile reunion che però, di fatto, non è mai avvenuta, e quindi la band di Morrisey sforna questa ennesima raccolta, dopo i vari “Best Of” degli anni Novanta e del 2001. Ed ancora una volta, forse per incrementare la nostalgia ed il numero dei fan che continua ancora oggi a salire, la collezione è composta da tutti i brani principali della discografia del gruppo inglese completamente rimasterizzati dal chitarrista Johnny Marr, mentre i crediti dell’album sono del leader Morrissey. Alla produzione di questa raccolta, oltre alla band, ci sono John Porter (B.B. King, Buddy Guy, Ryan Adams), Stephen Street (già a lavoro con gli Smiths negli ’80 e poi con Cranberries e Blur nei ’90), Dale Griffin (batterista dei Mott The Hoople e a lavoro con The Cult, Smashing Pumpkins e alcune tracce dei Nirvana per “Incesticide”) e Roger Pusey. Le canzoni sono tratte dai quattro album della band (“The Smiths”, “Meat Is Murder”, “The Queen Is Dead” e “Strangeways, Here We Come”) e da registrazioni comprese nel periodo tra il 1983 ed 1987. L’album è uscito il 10 novembre del 2008 sotto Rhino Records e Warner Bros ed è composta da ben due Cd in Deluxe Edition o acquistabile in digital download. Il primo disco è composto da brani usciti come singoli o scelti come tali, mentre il secondo è formato da vari brani, rarità ed estratti live. Inutile elencare i titoli inclusi in questa compilation, da “Hand In Glove” a “Bigmouth Strikes Again”, da “How Soon Is Now” a “This Charmin Man”, e tutta una lista di brani che fanno commuovere ancora una volta. Apprezzabile il fatto che Morrisey e Marr si siano messi a lavorare insieme dietro ad un mixer senza scannarsi sui diritti legali delle canzoni, ma adesso sarebbe davvero il momento di fare questa benedetta reunion, anche solo per una volta e per amore dei fan. Chissà come sarebbero affascinanti i quattro cinquantenni insieme su di un palco... (Gabriele Centelli)