recensioni dischi
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PIET MONDRIAN  "Misantropicana"
   (2010 )

Poche news alle spalle dei Piet Mondrian, se non un ep di 8 tracce autoprodotto ed autopromosso (”Ci diamo allo sperimentale?” - 2008) che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare per rimanerne assolutamente ”intrigati” dall’indolenza cinica e perversa di musica e testi; EP che ha inoltre permesso ai Piet un tour promozionale di oltre 50 date a cavallo del 2008 e 2009, affinando cosi l’assetto live con un risultato caratterizzato da un certo impatto di sound ed immagine.. Con 'Misantropicana' i Piet Mondrian decidono di ampliare la gamma sonora utilizzata in precedenza ed aprirsi ad elementi elettronici e ad inserti di archi e fiati, grazie agli arrangiamenti dell' amico e collaboratore Wassilij Kropotkin, per dar vita ad un patchwork sonoro che va da un ruspante r’n’r classico e stilizzato a più complesse linee melodiche, il cui cantato, in italiano, può allo stesso tempo evocare cantautori nostrani quali Battisti (che viene citato fra le fonti di ispirazione principali), De André o CCCP, fino a sensuali arrangiamenti minimalisti sulle cui corde si insinuano le voci all' unisono (mai urlate) di Michele Baldini e Caterina Polidori che possono richiamare sia alcune formazioni e artisti contemporanei, che la Chanson francese anni 50 e 60. Le tredici tracce che compongono l' album sono incentrate principalmente sulla contraddizione dell' uomo contemporaneo, sulla crisi, sul dissesto sociale, ambientale ed economico in cui tutti viviamo. Ovviamente, da buoni toscani, non manca lo sberleffo, la caricatura e il paradosso, oltre che una certa scorrettezza di fondo che non ha peli sulla lingua. Se é davvero l’apocalisse quella che ci aspetta... bhe.., almeno andiamole incontro con un bel calippo tra le mani...