THE DOORS "Other voices"
(1971 )
La curiosità che tutti potrebbero avere: cosa potrebbe fare una squadra, magari anche discreta, senza il suo leader indiscusso, quello che ti fa impazzire per le bizze ma che ti inventa i gol da scudetto? Un Napoli senza Maradona, per intenderci?
La risposta, forse, è qua. Perché alla morte di Jim Morrison, i tre restanti avranno anche tirato un sospiro di sollievo,
dichiarazioni di facciata a parte: niente più concerti fatti solo nel weekend perché quello non ce la faceva a fare altro, niente più paura che alla fine della musica arrivasse "l'amico poliziotto ti aspetta - ti invita sulla camionetta", niente più sedute di registrazione abortite per eccessi di alcool.
Ora, solo musica, e niente altro, tanto che questo "Other voices"
esce a pochi, pochissimi mesi non solo dalla morte di Jim, ma anche dall'uscita di "LA Woman". C'è curiosità, ma si capisce subito che nelle note del disco, oltre a del buon mestiere, c'è poco. Eppure, si potrebbe obiettare, la struttura portante musicale non era cambiata: magari i testi non sono più quelli di Morrison, ma il sound... Che fine ha fatto?
La verità è che si stava già modificando prima, essendoci ad occhio ben poche parentele, per intenderci, tra "Cars hiss by my window" dell'ultima produzione Doors al completo, e qualsiasi passaggio dal primo album. Qui si sfora nel blues rock, senza alcun tipo di deviazione, così come forse sarebbe stato pur
mantenendo il quartetto intatto senza lasciarne parte al Père Lachaise.
Quindi, se siete amanti del genere, potreste anche appassionarvi a "In the eye of the sun" (questa sì, forse all'altezza dei precedenti), o ad una "I'm horny, I'm stoned", ma se cercate una linea di continuità con quell'altra band, si fa fatica. Certo, i passaggi di tastiere by Manzarek e la chitarra di Krieger sono riconoscibilissimi, lo sarebbero anche se infilati in una
raccolta di Cristina D'Avena, ma un conto è fare un gol in rovesciata nella finale dei mondiali, un conto è provarla - magari anche riuscirci - nel campetto di periferia. Cambia il contesto, cambia l'effetto.
Coraggioso il tentativo di andare avanti, ma si capiva che il tutto era annacquato: con i Bruscolotti non prendi goleade, ma per vincere ci vuole altro, volenti o nolenti. (Enrico Faggiano)