recensioni dischi
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THE GOSH  "Blow in a ball"
   (2010 )

I Gosh prendono vita nella primavera 2003, in Liguria. Luca, Bob e Felix, finita l’esperienza Aip hanno idee ed entusiasmo per mettere mano ad un nuovo progetto musicale: serve solo il bassista giusto. Dopo vari tentativi, il provvidenziale incontro con Ettore. La proposta musicale dei Gosh vive quindi la sua stagione live in locali, club e festival del nord Italia. L’esigenza di una dimensione comunicativa scevra da compromessi e limitazioni, e la volontà di rivolgersi ad un pubblico il più ampio ed eterogeneo possibile, determinano quindi anche la scelta definitiva della lingua inglese, tramite per l’approdo nel 2006 e nel 2007 ai palchi di Colour Club, Leonard EC1 e Soul Central a Londra. Una combinazione di svariate influenze, dall'alternative rock alla new wave, con digressioni dark e post punk e pulsazioni ritmiche dai richiami dance e funky. Accanto la suggestione sud-europea della fisarmonica e, sul palco, un secondo filo narrativo, costituito da immagini proiettate in tempo reale. I Gosh hanno collezionato sino ad oggi numerose performance live in tutta Italia, Inghilterra e Stati Uniti e le più lusinghiere recensioni da parte di riviste specializzate e webzines italiane ed internazionali. Nell’ottobre 2006 vede la luce “Which One”, cd promozionale autoprodotto, contenente quattro brani (''The Last Thing'', ''Trespass'', ''Flyin’ over'', ''Single''), registrato da Dario Colombo presso il Gulp Studio di Torino. Dopo l'ottimo riscontro di "Pineland" (2008, autoproduzione), esce "Blow in a Ball" con Seahorse Recordings. Le pulsioni creative del gruppo si concretizzano nella scoperta di un'idea artistica più definita, in cui le suggestioni wave di matrice anglosassone, e quelle più spiccatamente indie mutuate dallo scenario "alternative" d'oltreoceano, si fondono a costituire un sound originale e difficilmente etichettabile, fatto di atmosfere introspettive e viscerali e momenti di più spregiudicata apertura sonora, calore e passionalità.