MIKE OLDFIELD "Guitars"
(1999 )
In un momento di grande produttività (tre dischi in meno di due anni), tra la terza fase delle campane e la prossima uscita del sunto millenario della musica, Oldfield mise in stampa un lavoro che non era altro, se vogliamo, che un curioso esperimento. Ovvero, tutto un disco fatto di sole chitarre, di vari generi e suoni, con al massimo dei campionamenti tratti da suoni chitarristici. Roba quindi per palati fini, quasi da colonna sonora piuttosto che non da normale mainstream, ma Michelino non aveva più attorno a sé corde che lo legassero a paletti. 45 minuti che scivolano via, forse monotoni (ottimo l’inizio, con la solenne “Muse” far posto poi alla rombante “Cochise”) e facilmente schedabili come puro e semplice esercizio di stile. Come se un qualche allenamento chitarristico sia stato aperto al pubblico, ecco. Girare alla larga se amavate i contorcimenti pluristrumentistici o al massimo la roba più commerciale del Nostro, avvicinatevi solo se vi serve un corso per chitarristi. (Enrico Faggiano)