DAVIDE CAMERIN "Canzoni in economia"
(2009 )
Una media di un disco ogni tre-quattro anni, da "40 metri quadrati" (1999) a "Natale Parabellum" (2002), passando per "Dedalo" (2005) fino all'ultimo uscito, sempre per la Lizard, questo "Canzoni in economia". Parliamo del songwriter Davide Camerin, una vocazione innata per la forma canzone classica: semplici ed immediate le sue poesie in cantautorato, fotografie dal concetto di emotività evidente, ritratti umili e nudi di realtà, che abbracciano ruvide istantanee dal fascino sottile e dal linguaggio modesto. Il disegno melodico per "Canzoni in Economia" è ampio e si veste d'atmosfere più differenti, storie di vita che imbracciano l'acustica con nobile intensità da "Canzone Piccola", nei fiati di "Nel Paese dell'Ignoranza", nelle rincorse per arpeggi e voci di "Toni l'è Mona" o nelle fisarmoniche di "L'ombretta". Aleggiano lungo il cammino le influenze di maestri quali Branduardi o De Andrè, per fascino di scrittura, ma in fondo questo è solo un gioco di citazioni, a Davide Camerin certo non manca personalità vista anche la riuscita di album e live. Un'opera notevole e soffice, suonata con passione ed 'animo gentile. E se vi sembra un'esagerazione, beh, peggio per voi, avrete perso un'occasione. (Sara Bracco)