recensioni dischi
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MERCURY REV  "Snowflake midnight"
   (2008 )

I Mercury Rev nascono a Buffalo, New York, alla fine degli anni ’80; sono stati e sono tuttora uno dei gruppi di punta del rock americano degli ultimi 20 anni. La band, formata da Jonathan Donahue (voce/chitarra acustica), Grasshopper (chitarre, clarinetto, tettix) e Jeff Mercel (batteria, piano, tastiere) ha sorpreso ed illuminato gli ascoltatori di tutto il mondo per quasi due decenni grazie ad una costante ed originalissima esplorazione musicale. Il merito principale dei Mercury è certamente quello di avere aggiornato il concetto di psichedelia, ampliandone le configurazioni oniriche e sviluppandone ogni potenziale direzione. Nel corso degli anni sono divenuti uno dei gruppi più interessanti in circolazione, proponendo un rock psichedelico che si abbevera alla fonte dei maestri Velvet Underground e Pink Floyd, ma che si dilata opportunamente per abbracciare elementi di alternative rock contemporaneo e per suggestionare l'ascoltatore con oniriche visioni cosmiche. Nel loro spericolato e poliedrico percorso i Mercury Rev hanno collezionato album di fondamentale importanza per la storia del rock contemporaneo, a cominciare dallo strepitoso ''Yerself Is Steam'', del 1991, osannato dalla critica di tutto il mondo, passando per ''Boces'' del 1993, in cui il delirio psichedelico lascia spazio a una tensione verso raffinate armonie decisamente più pop. Nel 1998 con l’attuale formazione i Mercury Rev realizzano uno degli album migliori della loro carriera, ''Deserter's Songs'', lavoro pop perfetto caratterizzato da un’orchestrazione magniloquente, un approccio onirico e straniante capace di trascinare l’ascoltatore in una realtà e in un universo altri. Un vero capolavoro moderno che influenzerà moltissime band del periodo. Su questa scia esce nel 2001 ''All is Dream'', un album che conferma il trend inaugurato dalla band di Buffalo con ''Deserter's Songs'' smussando le ruvidità degli esordi in favore di un pop sempre più raffinato, solenne e onirico. Dopo ''The Secret Migration'' del 2005 arriva questo ''Snowflake Midnight'', uscito per V2/Cooperative, sicuramente l’album migliore dei Mercury Rev dai tempi di ''Deserter’s song'', in cui le atmosfere oniriche riprendono vigore e freschezza e tramite la scoperta di ritmi elettronici danno vita a brani di un’originalità e una qualità rare. L'impostazione di questo ultimo lavoro è quella di un dream-pop psichedelico, potente ed epico, in cui il dinamismo si sostituisce alla staticità e alla meditazione tipiche dei lavori precedenti.