recensioni dischi
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RAY TARANTINO  "Recusant"
   (2009 )

Steward Copeland, nel backstage a Torino per la reunion dei Police, quando lo ha visto passare si è fermato e ha detto: “hey, quello è l’uomo che scrive grandi canzoni”. Matthew Bellamy, da anni suo amico, quando lo incontra non può fare a meno di mettersi a cantare “Five o’clock in the morning”… Già il fatto che colleghi di tale calibro ne parlino in maniera entusiastica potrebbe essere un segnale che questo Ray Tarantino ha le carte in regola per scrivere belle canzoni. Proprio così… Belle canzoni… Sembra facile, ma non lo è… Quanti artisti ci sono oggi che lo sanno fare? Ray ci prova. Ci prova con la sua verve e con una cerchia di amici/collaboratori di grande spessore: Tony Bowers dei Simply Red, ad esempio, che ha co-prodotto l’album, e Steve Shebby, già in tour con Tom Jones, che ha suonato il basso. Ray, cantautore di origini italiane ma inglese di adozione, ha suonato in giro per gli States e l’Inghilterra (oltre 150 concerti un po’ ovunque, compreso il mitico Arlene’s Grocery dove suonava sempre Jeff Buckley) ed ha ottenuto recensioni entusiastiche sui media anglosassoni. L’anno scorso Myspace UK si accorge di lui e lo mette al primo posto della classifica “unsigned” accanto a Amy Whinehouse: inizia così a far parlare sempre più di sé, grazie alle canzoni contenute nel disco “Recusant”. Ora l’album arriva finalmente in Italia, grazie al supporto di un’etichetta lungimirante come Ponderosa: ''Recusant'' è soprattutto un disco di canzoni, orecchiabili ma non banali, che restano in testa al primo ascolto. Esempio calzante è il singolo “Five O’ Clock In The Morning”, ma anche “Keep Walking On” o “I’ll Be Back Someday” rispecchiano perfettamente il sound di Ray, al crocevia tra blues, rock e pop sofisticato alla maniera di Coldplay e Servant.