recensioni dischi
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EL-GHOR  "Merci cuců"
   (2009 )

Gli El-Ghor nascono nel dicembre del 2003. In meno di un anno, riescono a ritagliarsi un importante spazio nella scena indie campana, collezionando numerosi concerti e partecipazioni a festival. L’esordio discografico, intitolato “Dada Danzč”, arriva grazie alla Seahorse Recordings nel dicembre 2006, e si avvale della produzione artistica di Paolo Messere (Blessed Child Opera, Ulan Bator). L’impatto mediatico dell’album č notevole: viene nominato da “Il Mucchio” tra i migliori album d’esordio del 2006/07 e tra i migliori album del 2006 da diverse web-zine; la sua forte componente suggestiva, viene poi suggellata dall’ottimo riscontro, da parte della critica, dei due videoclip tratti dall’ album, infatti “Danzč” č stato tra i 30 finalisti del 'Premio Videoclip Italiano' dell'edizione 2006, finalista di numerose rassegne di settore, e inserito nel Dvd allegato di IDN, il mensile Inglese/giapponese di Grafica & Video. “Sans Lumičre”, invece, ha ottenuto la rotazione nella finestra “Indiependenti” di ALLMUSIC TV ed anch’esso ha ricevuto la nomination al 'Premio Videoclip Italiano' dell'edizione 2008. Oggi, a meno di due anni dal debutto,gli El-Ghor tornano in scena con un nuovo disco, “Merci Cuců”. Questo album, prodotto da Seahorse Recordings e da SuoniVisioni, č registrato tra Torre del Greco e New York, e coinvolge nella produzione due nomi di spicco della discografia indipendente come Paolo Messere e Alessandro d’Aniello. “Merci Cuců” si avvale inoltre della collaborazione di musicisti come Davide Arneodo (tastierista e violinista dei Marlene Kuntz), Francesco Di Bella (chitarrista e leader dei 24 Grana) e Luca Fadda, trombettista degli F.S. Blumm. Il disco suona scarno (come deve essere un disco indie) e allo stesso puntiforme, grazie ad arrangiamenti per archi e fiati mai scontati, sempre di grande impatto e pensati con raffinatezza. “Merci Cuců” č un album breve ma estremamente intenso, ricco di atmosfere languide e suggestive: ci parla quasi sottovoce e ci conduce per mano, in un mondo che purtroppo esiste solo in sogno.