recensioni dischi
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DI VIOLA MINIMALE  "Di Viola Minimale"
   (2008 )

Davide e Alessandro Cusimano, Marco Cernemolla, Marco Gianino e Francesco La Rosa sono i Di Viola Minimale, che dopo un paio di demo firmano l'omonimo esordio discografico. Fedeli alle linee alternative pop-rock e alle attitudini italiane degli anni novanta, le sonorità dei giovani ragusani fanno proprie quelle influenze care ai Marlene Kuntz ed agli Afterhours, concedendosi alle scosse rock adrenaliniche (''Sequenze modali'') o al post rock (''Stasi apparente''), tra deriva in rumore, dilatate atmostere in delay e distorsioni. Ma la cosa che colpisce maggiormente è proprio l'insieme, che poco per volta, senza passi falsi e senza imporsi, si fa spazio tra i 38 minuti del disco, senza lasciarsi dietro neppure una traccia. C'è tenuta (''Il gusto della fine''), carattere ed estrema astuzia sonora, c'è dettaglio (''L'inesorabile'') ma anche impulsività, quella maturata presa di coscienza di cosa si è e di cosa si sta facendo. E poi ci sono le ballate, accarezzate e dosate ai limiti dell'orizzonte e dal terminato colore (''Ebbra di Luce'') che cedono il posto alle sospese attese ed esplose centralità di "Le Pose Odiose", dalla scrittura decisamente più convinta e di notevole perspicacia. A parte qualche adoperata influenza, derivata dai miti giovanili, un po' troppo marcata, la sostanza c'è ed è delle migliori. (Sara Bracco)