recensioni dischi
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AC/DC  "Highway to hell"
   (1979 )

17 aprile 1980: per il mio decimo compleanno ricevo in regalo da un caro amico e compagno di classe il mio primo LP in vinile, che influenzerà - non senza una certa preoccupazione da parte dei miei genitori - per sempre il mio gusto per la musica: si tratta di 'Highway To Hell' degli AC/DC. Una vera e propria pietra miliare dell'hard rock, probabilmente il vero capolavoro dei ragazzacci (oggi sono sui 50 anni, ma ancora si sentono dei bad boys) australiani: sapete perchè? Perchè questo disco ha un paio di valori aggiunti in più di 'Back in Black', l'altro inarrivabile masterpiece del gruppo: in primis Bon Scott, cantante originale della formazione, personaggio straordinario, la cui voce ha segnato per sempre la storia della musica. In secondo luogo la leggenda: pochi mesi dopo aver cantato di essere in viaggio sull'autostrada per l'inferno il vecchio Bon lascia le penne sul sedile posteriore di un'auto, soffocato nel sonno dal proprio vomito dopo una sbornia di proporzioni... infernali. Erano gli anni in cui il rock era più che mai la musica del diavolo, in cui i gruppi heavy metal erano formati da personaggi al limite del tollerabile, veri e propri devastatori di convenzioni sociali... anni in cui ciò che faceva scandalo oggi non stupirebbe nemmeno un bimbo. Il disco vive d'atmosfere di fortissima impronta blues (che negli anni '50 era considerato a sua volta la musica del diavolo) condita dal secco sound dei nervosi riff di chitarra dei fratelli Young. La prima traccia, che dà il titolo all'album, è un capolavoro assoluto del genere: in un'ideale compilation dei 20 pezzi più belli della storia del rock sicuramente troverebbe spazio; segue una divertente e coinvolgente 'Girls Got The Rhythm', che tocca uno dei temi più cari al gruppo - il sesso - in cui i 5 aussies decantano il "back seat rhythm" delle regazze. A questo punto arriva 'Walk All Over You', un bluesaccio cattivo, abrasivo, graffiante. Poi è la volta di 'Touch Too Much', in cui la chitarra di Angus e la voce di Bon impediranno ai vostri piedi di stare fermi. Il disco continua a sciorinare grande, grandissima musica, passando tra l'altro per l'arcinota 'If You Want Blood (You've got it)', fino alla decima ed ultima traccia, dopo la quale - almeno nel vinile originale - anche gli AC/DC hanno ceduto ad una moda del tempo: l'inserimento di un messaggio "satanico" che pare si possa ascoltare facendo girare il 33 giri al contrario ed a velocità ridotta... Che dice il messaggio? Grosso modo suona così: Chazbot, nanu nanu! Fine di un'era! (Filippo Nembrini - www.w2m.it)